Abramo Cc, nessuna certezza sulle spettanze e i lavoratori si fanno sentire

I lavoratori dell’Abramo Cc ora si fanno sentire.

Dopo la proclamazione dello stato di agitazione e la richiesta da parte dei sindacati di un incontro urgente con i commissari, i dipendenti hanno deciso di rompere il silenzio e sui social è iniziata una vera e propria richiesta non solo d’aiuto ma soprattutto di trasparenza.

Chiedono spiegazioni all’azienda, chiedono spiegazioni ai Commissari ma soprattutto chiedono che venga riconosciuto il loro lavoro.

Nonostante le difficoltà oggettive causate dalla pandemia, nonostante la situazione che grava ormai da troppo tempo sulla proprietà e la conseguente incognita sul futuro di tutta la struttura, ogni operatore ha continuato a lavorare, senza risparmiarsi con lo stesso impegno e con la dedizione di sempre.

“Non vogliamo l’elemosina” scrive qualcuno “vogliamo quello che ci spetta”. C’è chi si chiede cosa ne sarà dell’azienda, altri invece hanno deciso di sollecitare le istituzioni sperando in una celere soluzione.

Tra una comunicazione e l’altra l’unica cosa che conta davvero è fare di tutto per mantenere l’occupazione e per garantire ai lavoratori le proprie spettanze.

In una nota dei Commissari giudiziari si legge che “la Società sta tuttora effettuando le opportune valutazioni di cassa al fine di poter soddisfare le legittime esigenze dei lavoratori e per giungere ad una soluzione che consenta il pagamento, con cadenze regolari, quantomeno di un acconto consistente delle rispettive retribuzioni.
Lo sblocco del DURC ha consentito l’avvio delle procedure di richiesta di sblocco dei crediti precedentemente maturati, con ciò ponendo le basi per una prima pianificazione finanziaria della procedura. Ma i tempi di rilascio non sono immediati”.




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