Agente aggredito uccise Francesco Chimirri, sul diritto di ricusare decide la Consulta

Il caso nasce dall’omicidio di Francesco Chimirri a Crotone. I familiari contestano l’imparzialità del gip che ha archiviato per legittima difesa

A cura di Redazione
07 ottobre 2025 09:00
Agente aggredito uccise Francesco Chimirri, sul diritto di ricusare decide la Consulta -
Condividi

La Prima Sezione penale della Corte di Cassazione ha rimesso alla Corte costituzionale una questione di rilievo storico: stabilire se la persona offesa in un procedimento penale abbia diritto a chiedere la ricusazione di un giudice ritenuto non imparziale.

La vicenda prende le mosse dall’omicidio di Francesco Chimirri, avvenuto il 3 ottobre 2024 a Crotone. L’uomo fu ucciso da un colpo di pistola esploso da un agente di polizia nel corso di un’aggressione che aveva coinvolto i familiari della vittima e il vice ispettore Giuseppe Sortino. Per quell’aggressione quattro persone hanno patteggiato la condanna, mentre per l’omicidio il gip di Crotone ha disposto, lo scorso 28 luglio, l’archiviazione per legittima difesa, accogliendo la richiesta della Procura.

I familiari della vittima, rappresentati dagli avvocati Tiziano Saporito e Andrea Filici, avevano però chiesto già in precedenza la ricusazione del gip Elisa Marchetto, ritenendo che la giudice avesse già espresso un orientamento netto in un precedente provvedimento cautelare, quando dispose l’ordinanza nei confronti dei quattro aggressori del poliziotto.

La Corte d’appello di Catanzaro aveva dichiarato inammissibile l’istanza, sostenendo che la persona offesa non ha titolo per proporre ricusazione. Da qui il ricorso in Cassazione, che con ordinanza del 2 ottobre scorso ha invece considerato la questione “rilevante e non manifestamente infondata”, trasmettendo gli atti alla Consulta.

Secondo i legali di parte civile, si tratta di una decisione di “portata storica”, destinata a incidere profondamente sulla posizione processuale delle vittime nei procedimenti penali.

“Non è solo la vicenda di Francesco Chimirri – sottolineano Saporito e Filici – ma un principio di civiltà giuridica: la vittima ha diritto a un giudice terzo e imparziale”.

Se la Corte costituzionale dovesse accogliere la questione, spiegano i difensori, l’ordinanza di archiviazione potrebbe essere travolta e il caso riesaminato da un diverso giudice.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui CrotoneOk