Anche quest’anno estate troppo calda

Quarta stagione (dal 1800) dalle torride temperature. I cittadini temono il cambiamento climatico e l’UE annuncia: l’unica svolta è una nuova economia verde

Con una temperatura superiore di 2,18 gradi alla media storica l’estate 2021 si classifica fino ad ora dal punto di vista climatologico come la quarta più calda in Italia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800. E’ quanto emerge dall’elaborazione Coldiretti su dati Isac Cnr relativi al mese di giugno 2021 divulgata in occasione della Conferenza internazionale sul clima al G20 di Venezia che è una delle realtà più sensibili agli effetti del cambiamento climatico.

Un tema che a quanto pare sta molto a cuore agli europei. Un sondaggio Eurobarometro pubblicato nei giorni scorsi mostra che gli abitanti del vecchio continente ritengono che il cambiamento climatico sia il singolo problema più grave che il mondo deve affrontare.

Più di nove intervistati su dieci considerano il cambiamento climatico un problema serio (93%), con quasi otto su dieci (78%) che lo considerano molto grave. La maggioranza dei cittadini dell’UE sta già intraprendendo azioni individuali per il clima e compiendo consapevolmente scelte sostenibili nella propria vita quotidiana. Alla domanda su chi sia il responsabile della lotta al cambiamento climatico, i cittadini hanno sottolineato la necessità di riforme strutturali per accompagnare l’azione individuale, indicando i governi nazionali (63%), le imprese e l’industria (58%) e l’UE (57%).

Oltre otto europei su dieci intervistati (81%) concordano sul fatto che le energie pulite dovrebbero ricevere un maggiore sostegno finanziario pubblico, anche se ciò comporta una riduzione dei sussidi per i combustibili fossili.

Tre quarti degli europei (75%) ritengono che gli investimenti nella ripresa economica dovrebbero essere principalmente rivolti alla nuova economia verde. Intanto il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Frans Timmermans ha dichiarato: «Nonostante la pandemia e le difficoltà economiche che gli europei stanno affrontando, il sostegno all’azione per il clima rimane elevato.
Gli europei riconoscono i rischi a lungo termine posti dalle crisi del clima e della biodiversità e si aspettano che l’industria, i governi e l’Unione europea agiscano.

I numeri di questo sondaggio Eurobarometro servono da appello per i politici e le imprese. Per la Commissione europea forniscono una motivazione aggiuntiva per finalizzare la legislazione “Fit for 55” che presenteremo alla fine di questo mese per assicurarci di raggiungere i nostri obiettivi climatici».




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