Assoluzione piena per Gianluca Bruno: “Il fatto non sussiste”

Il Tribunale di Crotone chiude il processo Jonny per l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa

A cura di Redazione
19 dicembre 2025 20:21
Assoluzione piena per Gianluca Bruno: “Il fatto non sussiste” -
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Si è concluso con una assoluzione piena perché il fatto non sussiste il processo penale a carico di Gianluca Bruno, già sindaco di Isola Capo Rizzuto, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del processo Jonny. A pronunciarsi è stato il collegio penale del Tribunale di Crotone, che ha accolto integralmente la tesi difensiva, escludendo ogni responsabilità dell’ex primo cittadino.

La vicenda giudiziaria affonda le sue radici nel 15 maggio 2017, quando Gianluca Bruno, all’epoca sindaco in carica e sottoposto a scorta per le minacce e le intimidazioni subite, ricevette un decreto di perquisizione personale e domiciliare, scoprendo così di essere indagato. L’inchiesta si è poi formalizzata nel 2022, con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini per concorso esterno in associazione mafiosa.

Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Bruno avrebbe agevolato i vertici del sodalizio mafioso consentendo l’acquisizione di lotti immobiliari nel territorio comunale, garantendo la compiacenza delle strutture amministrative e favorendo, attraverso la gestione degli appalti del Cara di Isola Capo Rizzuto, la Misericordia e i suoi fornitori, con un presunto controllo degli affidamenti utile alle attività della cosca.

Accuse definite gravissime e infamanti, alle quali la difesa ha contrapposto un lavoro definito imponente di studio e analisi di milioni di pagine dell’indagine preliminare. Un’attività condotta senza sosta dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Carlo Petitto e Luigi Villirilli, che ha consentito – secondo quanto sottolineato nel comunicato – di far emergere una verità processuale opposta alle ricostruzioni dell’accusa.

La sentenza sancisce che Gianluca Bruno non è un mafioso, non è amico dei mafiosi e non ha agevolato alcuna cosca, escludendo che abbia mai utilizzato il proprio ruolo istituzionale per fini illeciti o per favorire interessi criminali. Al contrario, il Tribunale ha riconosciuto l’assenza di condotte penalmente rilevanti e la correttezza dell’azione amministrativa svolta.

Per la difesa, l’assoluzione restituisce pienamente l’immagine di un amministratore che ha agito sempre nell’esclusivo interesse della comunità, definendo Bruno una persona seria e perbene, un politico onesto e rispettoso delle leggi dello Stato. Una pagina giudiziaria che si chiude dopo anni di indagini e processo, con una pronuncia che mette fine a una vicenda umana e politica segnata da accuse pesanti e da un lungo percorso giudiziario.

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