Avvio dell’anno pastorale a Crotone: l’Arcivescovo Torriani presenta “Effetto Domino”
Comunione, Eucaristia e corresponsabilità al centro del percorso biennale dell’Arcidiocesi, con la nomina di sei nuovi vicari episcopali

Mercoledì 8 ottobre 2025, nella chiesa parrocchiale di Maria Madre della Chiesa a Crotone, si è aperto l'anno pastorale dell'Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, presieduto dall'arcivescovo Alberto Torriani. La celebrazione eucaristica ha coinciso con la vigilia della festa di San Dionigi, patrono della città.
Durante la conferenza di presentazione del percorso biennale intitolato “Effetto Domino”, tenuta due ore prima in Curia, l'arcivescovo Torriani ha spiegato il significato del titolo scelto: «Il domino è immagine di una testimonianza che nasce da un gesto iniziale e che si diffonde, ma solo se costruita su comunione vera e visibile. È un invito a ritrovare il senso della fede e a sentirsi comunità, ricomponendo le frammentazioni presenti anche nella nostra Chiesa». L'obiettivo, ha sottolineato, è maturare una fede adulta, capace di dialogare con le provocazioni della società e con la realtà della nostra terra.
Nella sua lettera pastorale, l'arcivescovo propone un cammino che ha come centro la comunione, intesa non come semplice sentimento ma come dono dello Spirito e compito quotidiano. L'immagine del domino diventa il simbolo di un movimento che si avvia solo se qualcuno ha il coraggio di toccare la prima tessera: così è la vita della Chiesa, chiamata a rinnovarsi attraverso piccoli gesti che, messi insieme, danno forza e direzione al cammino. Torriani invita le comunità a ripartire dall’Eucaristia domenicale, cuore della vita ecclesiale, da celebrare con cura e bellezza, e a rafforzare lo stile sinodale, che significa ascolto, dialogo e discernimento.
Il vescovo richiama anche l’importanza di rendere visibile la comunione attraverso segni concreti e gesti condivisi, perché le feste patronali non siano occasioni di divisione ma diventino spazi di unità e di annuncio del Vangelo. Una Chiesa che rialza chi cade e che cammina insieme, ha aggiunto, è il segno più credibile della fede. In un tempo in cui molti si sentono distanti dalle istituzioni ecclesiali, la sfida è mostrare un volto autentico e vicino alla vita delle persone, capace di entrare nei luoghi della cultura e della società civile con spirito di dialogo e responsabilità.
«Un anno pastorale che inizia dal culmine e dalla fonte che è l'Eucaristia», ha dichiarato l'arcivescovo Torriani, sottolineando che l'Eucaristia è il cuore della vita cristiana, da celebrare con cura e bellezza. Ha inoltre evidenziato l'importanza di avvicinare i giovani alla fede, ascoltandoli e imparando i loro linguaggi, cambiando anche il nostro linguaggio e gli stili della testimonianza. La comunione, ha aggiunto, è l'inizio della missione e della testimonianza: «Non c'è testimonianza, non c'è missione se non c'è comunione». L'arcivescovo ha anche sottolineato che la comunione non inizia solo dal clero, ma da tutti i fedeli: «I fedeli laici devono aiutare il clero a vivere nella comunione e il clero stesso deve essere testimone credibile di una comunione reale possibile».
Ha ribadito l'attenzione della Chiesa verso gli ultimi, non solo quelli visibili, ma anche quelli malati nello spirito, incapaci di sognare un futuro: «Gli ultimi non solo quelli visibili, quelli malati nel corpo, nella vita, ma ci sono anche gli ultimi malati nello spirito, incapaci di sognare un futuro, incapaci di trovare ragioni per svegliarsi la mattina».
Nel contesto dell'avvio dell'anno pastorale, l'arcivescovo Torriani ha annunciato la nomina di sei vicari episcopali, ciascuno con un ruolo specifico. Ha spiegato: «La Chiesa anche attraverso la nomina di vicari per settori diversi che ci sono all'interno della nostra Fede e della nostra Chiesa. È il metodo sinodale a cui ci richiamava Papa Francesco e ci ha educato Papa Francesco e ha rilanciato lo stesso Papa Leone. Il Consiglio Episcopale è quell'organo che aiuta il Vescovo a discernere innanzitutto i segni dello Spirito e poi, come si dice in gergo, a governare la diocesi, a prendere le decisioni». L'arcivescovo ha ricordato l'importanza di dare a ogni settore una cura specifica e particolare, sottolineando la nomina di don Giuseppe Marra come Vicario Generale, che grazie alla sua esperienza già maturata negli anni precedenti, può aiutare concretamente il Vescovo.
Con queste nomine, l'arcivescovo Torriani intende porre le basi per un cammino pastorale condiviso, caratterizzato da ascolto, dialogo e corresponsabilità. La Chiesa, ha concluso, è chiamata a rinnovarsi attraverso piccoli gesti che, messi insieme, danno forza e direzione al cammino.
