Quest’estate si è fatta un po’ attendere. Dopo l’ondata di caldo nel mese di maggio e qualche giorno di pioggia a giugno, almeno al sud il sole comincia a bruciare. Come riportato dal sito dire.it, il 2018 si classifica fino ad ora in Italia al terzo posto, degli anni più bollenti dal 1800 in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,40 gradi rispetto alla media storica.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione del rapido innalzamento della colonna di mercurio durante il weekend, sulla base dei dati Isac Cnr nei primi sei mesi dell’anno. “E’ evidente anche in Italia- spiega la Coldiretti- la tendenza recente al surriscaldamento dopo che il 2017 si era classificato al sesto posto tra gli anni piu’ caldi da 218 anni, con una temperatura che era risultata di 1,16 gradi superiore alla media del periodo di riferimento. Peraltro nella classifica degli anni interi piu’ caldi ci sono nell’ordine il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001, poi il 1994, il 2009, il 2011 e il 2000”. Caldo vuol dire spiaggia, mare e soprattutto tintarella. Ma bisogna stare attenti per evitare spiacevoli inconvenienti che però possono rivelarsi anche pericolosi. Eritemi, eczemi e nei, possono fare la loro comparsa proprio durante il periodo estivo causando fastidi e preoccupazioni.
«La pelle va protetta dai Raggi UV- spiega la dermatologa dell’INI-Istituto Neurotraumatologico Italiano, Francesca Bruni a dire.it – Se chi ha la carnagione chiara rischia di più un’eritema o un’ustione e chi ha la carnagione scura rischia di meno, nessuno è immune dall’eventuale comparsa o trasformazione di nei che, sotto l’effetto dei raggi ultravioletti, possono diventare maligni». «Prima di andare in vacanza è consigliabile, se richiesto, sottoporsi all’epiluminescenza, l’unico esame strumentale che permette di vedere i nei a un forte ingrandimento e percepisce i cambiamenti molto prima di quanto si possa fare a occhio nudo – prosegue la dermatologa – Si consiglia il periodo prima dell’estate perché la pelle non deve essere ancora abbronzata e perché in caso di rischio il neo viene tolto prima dell’esposizione solare per evitare danni».