Boldrini incontra in carcere l’attivista Maysoon Majidi: ''È accusata di una cosa falsa''
Laura Boldrini, parlamentare e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo, ha espresso preoccupazione per lo stato fisico di Maysoon Majidi, attivista curda iraniana d...

Laura Boldrini, parlamentare e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo, ha espresso preoccupazione per lo stato fisico di Maysoon Majidi, attivista curda iraniana di 28 anni, durante un incontro a Reggio Calabria, presso il carcere. Maysoon Majidi è stata accusata di essere una scafista. Laura Boldrini ha descritto Majidi come “assolutamente magra” ma ha sottolineato la sua determinazione nel difendere le sue ragioni, nonostante la situazione difficile che sta attraversando.
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In merito alle accuse rivolte a Majidi, Laura Boldrini ha dichiarato: “Quello che le viene attribuito è assolutamente falso. C’è un grande equivoco alla base di tutto, legato alle traduzioni fatte da persone che non parlano la stessa lingua.” Questa dichiarazione mette in luce i problemi di comunicazione che possono sorgere in contesti internazionali e l’importanza di una corretta interpretazione delle parole e dei contesti culturali per evitare malintesi e ingiustizie“.
Su Maysoon, “il Pd – aggiunge – ha fatto un’interrogazione parlamentare. Io stessa ho chiesto l’intervento di Nordio che venisse a riferire in aula. Voglio sperare che tutto quello che sta avvenendo a Maysoon non sia dovuto a un clima politico. È chiaro che c’è una grossa pressione sulla magistratura attaccata costantemente dal governo e questo toglie serenità nella valutazione, non c’è dubbio. Ho ragione di credere che la magistratura non si farà influenzare però è anche evidente che mai l’esecutivo dovrebbe entrare a gamba tesa come sta facendo contro la magistratura proprio nell’ottica della separazione dei poteri su cui si basa lo stato di diritto. Noi parliamo del movimento ‘donna, vita, libertà’ delle donne che scendono in piazza in Iran e rischiano la vita, – sostiene la parlamentare – poi quando queste donne riescono a mettersi in salvo le sbattiamo in galera. Ma vi rendete conto che cortocircuito insopportabile? Per questo bisogna andare fino in fondo e io mi auguro che la magistratura lo faccia con senso di responsabilità perché, altrimenti, questa giovane donna rischia anni e anni di galera quando pensava di essersi messa in salvo. Un paradosso insopportabile”.
Majidi continua a lottare e la sua determinazione è un esempio di resistenza e coraggio. La sua storia evidenzia la necessità di sostenere gli attivisti che si battono per la giustizia e i diritti umani in tutto il mondo.