Bonifica, Cittadini Liberi: “Scavando nelle ex discariche abusive si è messo a rischio la salute pubblica”

Pirillo: “Avevamo avvertito tutti. Ora i lavori sono fermi e le polveri sono state respirate. Serve un nuovo commissario e la messa in sicurezza immediata delle aree scavate”

A cura di Redazione
24 dicembre 2025 13:24
Bonifica, Cittadini Liberi: “Scavando nelle ex discariche abusive si è messo a rischio la salute pubblica” -
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Nel SIN di Crotone non si stava scavando un terreno qualunque, ma ex discariche abusive, luoghi in cui per decenni è stato interrato ogni tipo di materiale senza controlli né tracciabilità. A ribadirlo, con toni duri e preoccupati, è Giuseppe Pirillo, presidente di Cittadini Liberi, in un comunicato che torna ad accendere i riflettori su una bonifica che, secondo il movimento, è stata gestita con gravi sottovalutazioni del rischio.

«Da mesi denunciamo una verità semplice e scomoda: nel SIN di Crotone non si stava scavando un terreno qualsiasi, ma ex discariche abusive», afferma Pirillo, ricordando come l’associazione avesse più volte messo in guardia sull’inadeguatezza delle indagini preliminari. «Con carotaggi 50×50 non si può mai avere la certezza di ciò che si trova sotto terra. In un territorio come Crotone, la certezza era una sola: scavando si sarebbero intercettati materiali pericolosi, compresi Tenorm e amianto».

Una previsione che, secondo Cittadini Liberi, ha trovato puntuale riscontro nei fatti. «E infatti è successo», sottolinea il presidente, criticando duramente la scelta di procedere con scavi a cielo aperto. «Si è deciso di scavare senza tensostrutture, senza confinamento, senza le minime precauzioni preventive. Una scelta che oggi appare per quello che è stata: una grave sottovalutazione del rischio».

Il blocco dei lavori, arrivato perché nessun impianto sarebbe in grado di smaltire i rifiuti rinvenuti né in Italia né all’estero, apre scenari inquietanti. Pirillo chiarisce che il comunicato «si riferisce esclusivamente all’area ex Agricoltura e non all’area fronte mare», ma avverte che il problema non può essere ridotto a una questione tecnica o procedurale. «Quelle polveri sono state mosse, liberate, respirate», denuncia, ribadendo che «la tensostruttura non era una richiesta ideologica, ma una misura di sicurezza elementare per proteggere i lavoratori e la popolazione».

Il timore ora riguarda il futuro dei rifiuti non smaltibili. «Se questi rifiuti non risultano smaltibili fuori dal territorio, quale soluzione si intende adottare?», si chiede Pirillo, collegando la questione al progetto della discarica di Giammiglione, già noto e discusso, che interessa il territorio crotonese. «Chiediamo chiarezza e trasparenza, affinché il blocco della bonifica non diventi il presupposto per nuove scelte che aggraverebbero ulteriormente il carico ambientale e sanitario su questo territorio».

Da qui la richiesta politica e istituzionale più forte: «La nomina di un nuovo commissario straordinario per il SIN di Crotone», con «poteri reali, competenza tecnica, indipendenza dai condizionamenti politici ed economici locali» e un confronto costante con cittadini, associazioni e comitati, «con un mandato esclusivo di tutela della salute pubblica».

Nel frattempo, Cittadini Liberi ritiene indispensabile un intervento immediato. «Chiediamo la messa in sicurezza delle aree già scavate, attraverso il ritombamento con inerti, argille e cemento, per evitare ulteriori dispersioni di polveri e ridurre ogni rischio per la salute pubblica e per l’ambiente».

Il messaggio conclusivo è netto e senza appello. «Non è più accettabile improvvisare su un territorio già martoriato o trasformare una bonifica in un nuovo rischio sanitario», afferma Pirillo. «Crotone ha già pagato abbastanza. Ora servono scelte serie, responsabilità chiare e una guida autorevole che metta la salute prima di tutto». E conclude: «Non lo diciamo oggi per la prima volta. Lo diciamo da mesi. E purtroppo, i fatti ci stanno dando ragione».

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