“Capo Colonna t’offre il suo nome, Capo Colonna sacro è per te”. Durante il mese mariano, nel Duomo di Crotone la Beata Vergine Maria viene salutata con questo canto di devozione popolare. Capo Colonna è il promontorio di Crotone dove è stato rinvenuto, cinquecento anni fa, l’effige (di origine incerta) della Madonna che, Crotone, venerata con il dolce titolo di Madonna di Capo Colonna. Oltre il cinquecentenario, quest’anno ricorre anche il Settennale, ovvero il settimo anno di giubilo in cui, per tradizione, viene portato in processione il Quadro grande sul promontorio lacinio, nel santuario di Capo Colonna, anzichè il Quadricello. Per la ricorrenza del mese mariano, il centro di Crotone sarà vestito a luce con le luminarie che arriveranno, quest’anno, fino in Piazza della Resistenza e non più solo all’ingresso di Corso Vittorio Veneto. Martedì 30 aprile, alle ore 12,00 come da tradizione, il Quadro sarà sceso dall’altare privilegiato della Basilicata Cattedrale per essere esposto ai fedeli nella navata centrale, ai piedi dell’altare. Quest’anno la discesa avverrà a porte chiude mentre poi, nel pomeriggio, al termine della Processione dalla Chiesa dell’Immacolata verso la Basilica Cattedrale, l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina Mons. Domenico Graziani busserà al portone bronzeo del Duomo con un martello, per tre volte: dall’apertura del portone la Madonna di Capo Colonna guarderà i fedeli riuniti in Piazza Duomo.
“Dal mite altare volgi le care pupille a noi, dal mite altare parli d’amor“: continua così il canto popolare, che risuona nella Basilica dove la Madonna viene omaggiata dai fedeli con il tradizionale Bacio (secondo giovedì del mese) e dove poi, nella seconda domenica di maggio che segue la processione verso l’Ospedale di Crotone, la Patrona viene omaggiata dalla comunità cittadina con l’accensione del cero votivo offerto dall’Amministrazione Comunale. Il maggio crotonese è, da sempre, il mese dedicato al culto della Madonna di Capo Colonna con i festeggiamenti in suo onore organizzati in un calendario dal Comitato delle Feste Mariane. Il signor Domenico Ruggiero, da cinquant’anni, ne è il presidente: «Per me è come un voto – ha raccontato – il mio lavoro lo faccio dedicato a Lei. Sono devoto alla Madonna poichè ho ricevuto dei segnali e fino a quando potrò dare il mio contributo lo darò». Monsignor Giuseppe Agostino, vescovo di Crotone dal 1974 al 1998, nella Lettera Pastorale “La festa settenaria”, scrive che nella Bibbia «il settimo giorno è sacro al Signore (Esodo 20,11). È anche l’anno del riscatto (Lev 25,23) e della ricomposizione dei rapporti; in una parola è l’anno della riconciliazione. È molto bello che anche noi sentiamo il settimo anno, il settennale con un chiaro sapore biblico». La città di Crotone si appresta a vivere il Settennale del 2019.
Molti crotonesi, infatti, sacrificheranno le ferie in anticipo per tornare nella propria città e vivere questa festa. Il Quadro grande della Madonna sarà portato in spalla dai portantini e, come dal 1998, al ritorno farà rientro nel Duomo su di un carro trainato dai buoi: «I crotonesi vivono questi momenti in maniera particolare – ha aggiunto il signor Domenico Ruggiero – è commovente. Il momento più intenso, quello che mi colpisce maggiormente, è di notte, quando la città accompagna la Madonna in processione verso Capo Colonna. È il momento più importante secondo me e, ogni anno è come se fosse la prima volta. Per me vuol dire tanto. Sono momenti particolari per chi ci crede e per chi ha fede». La Basilica Cattedrale, dunque, dal 30 aprile al 31 maggio sarà meta per tutti i crotonesi che vorranno salutare la Madonna, chiedendole una grazia particolare o, semplicemente, per ringraziare. Con devozione, di mattina le maestre delle scuole elementari accompagneranno i bambini in Duomo per consegnarle un fiore, simbolo della purezza e dell’innocenza che appartiene proprio ai più piccoli. È l’appuntamento di tutti i crotonesi, il più atteso dell’anno, in cui viene chiesto alla Patrona di benedire la città con il suo dolce manto. Sono molti i figli di Crotone che, sacrificando le vacanze estive, scenderanno proprio nel mese di maggio per vivere l’atteso settennale, il settimo anno, l’anno di giubilo. Danilo Ruberto