“Capitale italiana della cultura”: a farsi strada c’è anche Crotone

“Capitale italiana della cultura”: a farsi strada c’è anche Crotone

Sono tre le città calabresi che hanno presentato la loro candidatura a “Capitale italiana della Cultura 2026“. Si tratta di Cosenza, Cleto (Cosenza) e Marcellinara (Catanzaro). Lo si é appreso da una nota del Ministero della Cultura in cui si riferisce che le città e le Unione dei Comuni che hanno presentato la candidatura sono, complessivamente, 26.

Mentre Crotone presenterà il dossier per candidarsi a capitale italiana della Cultura 2028: è la proposta avanzata dall’Associazione Culturale Paideia, guidata da Luigi Bitonti, con il sostegno ovviamente dell’amministrazione comunale crotonese, e anche di San Giovanni In Fiore. L’idea è stata presentata questa mattina, presso la Sala Consiliare del Comune di Crotone, dal presidente dell’Associazione Paideia Luigi Bitonti, dal sindaco di Crotone Vincenzo Voce e dall’assessore alla Cultura Nicola Corigliano.

Per proseguire la corsa verso il titolo, le aspiranti Capitali dovranno perfezionare la loro candidatura inviando un dossier che sarà sottoposto successivamente alla valutazione di una commissione composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica.

La convenzione con la quale la Paideia si è proposta di collaborare con l’ammistrazione comunale, e con l’assessore Corigliano, prevede la disponibilità dell’associazione stessa a costituire i gruppi di lavoro e a realizzare il dossier report che daremo al sindaco per la delibera ufficiale”, ha detto l’avvocato Bitonti. Una serie di attività culturali e manifestazioni che la città proporrà al Ministero della Cultura affinchè anche la città di Crotone possa ambiare a questo titolo. La festa della Madonna di Capo Colonna, la Carnival Race, e le tante attività culturali e sociali, andranno a costituire il report per presentare la candidatura.

Questo è un progetto ambizioso ma Crotone non deve mirare a vincerlo, si parte dalla partecipazione al bando perché per due anni si farà una pubblicità a livello nazionale e anche europeo – ha continuato –  perchè lo scopo del bando è far partecipare e contaminare tutta la popolazione che ha volontà di migliorare il proprio territorio e la propria città”

Il dossier di candidatura dovrà contenere un titolo; il progetto culturale, della durata di un anno, inclusivo del cronoprogramma e delle singole attività previste; l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile; la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria del progetto culturale proposto e gli obiettivi perseguiti.

Questo progetto è ambizioso perché ci spinge a sprigionare una serie di energie – ha concluso l’assessore alla Cultura Nicola CoriglianoCi spinge ad essere creativi ad essere innovativi e questi sono gli obiettivi anche del bando. Crediamo che questo obiettivo possa essere raggiunto soprattutto grazie alla collaborazione dei cittadini e le associazioni,e devono essere tutti coinvolti”.




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