Cirò Marina espone i suoi beni culturali del periodo compreso tra l’età Brettia e l’Alto Medioevo. L’inaugurazione di una nuova sala ieri, martedì 14 giugno, alla presenza del Prefetto di Crotone Carolina Ippolito, del sindaco Sergio Ferrari, le autorità civili e militari, e la Soprintendente per Catanzaro e Crotone Stefania Argenti.
Il museo di Piazza Diaz offre una forte connotazione data al territorio cirotano per la presenza dei resti del santuario dedicato ad Apollo Alaios, presso Punta Alice, ed è stato l’elemento trainante che ha portato alla realizzazione del Museo Civico Archeologico di Cirò Marina, inaugurato nel 1998. Un percorso, dunque, iniziato con l’ellenismo e che oggi porta il pubblico a visionare i resti dell’alto medioevo.
“Oggi raggiungiamo un obiettivo frutto di un anno di duro lavoro, per l’interesse dell’assessorato alla Cultura e della Sovrintendenza – ha dichiarato il primo cittadino Sergio Ferrari – se si lavora insieme questi sono i risultati”.
“Finalmente dopo tanti anni il Museo Civico Archeologico può vantare questa seconda sezione – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Virginia Marasco – a benificio di chi vorrà visitarlo. Puntiamo molto al turismo e Cirò Marina può vivere di questo”. Tante novità nella sala che è stata voluta dall’Amministrazione: “Vi è stato molto lavoro, con tanti reperti nella stanza e questo percorso didattico scientifico è venuto fuori dal lavoro tra Comune, la Soprintendenza e la Direttrice del Museo Maria Grazia Aisa”. Tanti nuovi reperti esposti come l’elmo, e o poi una bambola con cui giocavano i bambini all’epoca, anfore per i profumi ed anelli.
Fasi preliminari tra restauri e un progetto scientifico per arrivare a tutto questo dopo il lungo lavoro di cinque anni: “Per noi archeologici non esiste un solo pezzo fregiato, tutti sono importanti, dal piccolo frammento in terracotta al pezzo in bronzo – ci ha detto la direttrice del Museo Civico Archeologico Maria Grazia Aisa – tutti i reperti raccontano la storia, permettono la sua ricostruzione, e solo il contesto generale ci aiuta, e tutti sono importanti”.
Criteri che evocano bellezza per parlare il linguaggio dell’Architettura, ha sottolineato la Soprintendente Stefania Argenti: “Non vedo bellezza rispetto a quello che abbiamo saputo creare negli anni, quindi dico che dobbiamo tutelare il paesaggio facendo bene, non cristallizzando, e producendo opere meritevoli che abbiano qualità nell’Arcihitettura, anche nella casa più semplice in un paesaggio così bello come Cirò Marina”.
La serata è stata impreziosita dalle studentesse dell’Istituto Ipsia Barlacchi di Crotone guidate dalla docente Katia Martino, e da dal coro Cavim dell’Istituto d’alta formazione A. Vivaldi con il tenore Federico Veltri.

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