Commemorata la strage di via D’Amelio con i ragazzi di Libera

Insieme ai ragazzi dei campi di Libera, alle autorità civili e militari, ai rappresentanti delle associazioni presenti sul territorio, e Libera Associazione Nomi e Numeri Contro  Le Mafie, questa sera sono state commemorate le vittime della strage di via D’Amelio presso il Giardino Falcone e Borsellino, in via Gaetano Morelli. Il 19 luglio del 1992 in un attentato a Palermo persero la vita il magistrato Paolo Borsellino, insieme agli uomini della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Cosina e Claudio Traina. «Siamo qui per ricordare la strage di via D’Amelio insieme alla sua scorta – ha affermato Antonio Tata di Libera  –  che hanno condiviso la sua stessa esperienza. Non vogliamo solo ricordare, vogliamo come ogni anno prendere spunto da questa giornata per un impegno verso la legalità. Come ogni anno vi sono i ragazzi dei campi di Libera che con la loro presenza testimoniano il loro esempio verso un’Italia che sia più equa e più giusta per tutti e che scelgano la lotta alla mafia come primo e vero obiettivo di ogni governo. La mafia prima era solo un’organizzazione criminale, poi con la nostra complicità è diventato un cancro che pervade tutte le parti della società. Siamo stati tutti troppo silenziosi, ci siamo troppo spesso girati dall’altra parte e in questo modo siamo diventati complici».

I ragazzi di Libera giungono a Crotone ogni anno per una settimana, ascoltando le testimonianze delle vittime della mafia, giornalisti o magistrati che sono impegnati nella lotta alle mafie. Poi cercano di approfondire la loro conoscenza del fenomeno mafioso, impegnandosi attivamente sul loro territorio, facendo tesoro di quanto appreso.

«Il giudice Borsellino e gli uomini della sua scorta hanno lasciato una traccia importante – ha aggiunto il Questore di Crotone Massimo Gambino  –  le idee continuano a esserci e sono quelle che ci servono per ricordare quante persone sono morte negli attentati terroristici. La speranza è che questi esempi servano per il futuro, per i giovani, per questa terra martoriata dalla criminalità organizzata. Non dimentichiamo mai che attorno ai giudici Falcone e Borsellino c’era una squadra».

Danilo R.