Corpus Domini a Crotone: L'Eucaristia come "Messaggio e seme di speranza", non solo una processione
La città di Crotone si è riversata questa sera presso l’Anfiteatro della chiesa di Santa Rita per la Messa solenne del Corpus Domini, un momento di fede ancora sentita in città. Officiata da Monsignor...

La città di Crotone si è riversata questa sera presso l’Anfiteatro della chiesa di Santa Rita per la Messa solenne del Corpus Domini, un momento di fede ancora sentita in città. Officiata da Monsignor Alberto Torriani, Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, la celebrazione ha visto la concelebrazione dei sacerdoti crotonesi, uniti al vicario Don Lino Leto e al presidente del capitolo cattedrale Don Ezio Limina. L’intera cerimonia eucaristica è stata animata dal coro parrocchiale, composto dai giovani della parrocchia.
L’Omelia del Vescovo: chiamati a essere “Corpo donato”
Nell’omelia, Monsignor Torriani ha messo in luce il significato profondo del Corpus Domini, ricordando che non c’è Chiesa senza comunione, testimonianza credibile e missione. “La comunione è il segno tangibile della presenza del Risorto e la garanzia che le azioni della Chiesa affondano le radici nel Vangelo”, ha detto.
Il Vescovo ha spiegato che l’Eucaristia, intesa come il corpo del Signore donato, ci chiama a diventare noi stessi “corpo donato, spezzato, condiviso”. “La processione – ha continuato – non è un semplice atto formale, ma un modo per rendere visibile ciò che celebriamo. La Chiesa è un popolo in cammino, unito attorno al Signore, una comunione di vita e di fede e non una somma di individualità o una rete di interessi”.
Monsignor Torriani ha richiamato l’episodio del Vangelo letto, della moltiplicazione dei pani e dei pesci narrato da Luca, ricordando come, prima del miracolo, vi sia stata una “fatica di comunione”. I discepoli, di fronte alla stanchezza e alla scarsità, proposero a Gesù di “congedare la folla”, cedendo alla paura e alla chiusura. Il Vescovo ha invitato i fedeli a non cadere in questo rischio, invitando i cristiani a essere “seguaci gioiosi” e “matematici meravigliati” della moltiplicazione, piuttosto che “piccoli calcolatori che vivono di divisioni”.
Infine, l’Arcivescovo ha rimarcato che “camminare oggi con l’Eucaristia per le strade della città non è un gesto folcloristico, né solo identitario. È testimonianza umile e feconda. È la dimostrazione che la comunità cristiana vuole essere pane spezzato per questa terra e per questa gente. Dinnanzi ai deserti esistenziali contemporanei, dal disinteresse per il bene comune, alla poca cura del creato, alle dipendenze che affliggono le famiglie e i giovani privi di prospettive, il Signore ci esorta: “Date voi stessi da mangiare. Non basta indignarsi o lamentarsi, ma serve impegno, intelligenza, volontà, la decisione di non congedare la folla, ma di organizzare comunione, convocare assemblee”, ha concluso il presule.
La Processione del Corpus Domini
Al termine della Messa, Monsignor Torriani, indossato il piviale e il velo omerale, ha dato il via alla solenne processione del Corpus Domini. Sotto il baldacchino e l’ombrello, il Santissimo Sacramento ha lasciato la chiesa di Santa Rita per toccare il centro cittadino.
Il Corpus DOmini è passato davanti all’ospedale cittadino, dove era stato allestito un primo altare per la benedizione agli ammalati, un gesto di vicinanza e speranza. Un secondo altare è stato predisposto presso la fioreria Laudari, dove è stata impartita un’altra benedizione. Come da tradizione, una signora ha lanciato petali di rose al passaggio del Corpus Domini, mentre diversi balconi erano adornati con coperte preziose in segno di onore.
La processione ha poi proseguito lungo Corso Vittorio Veneto e Piazza Pitagora, per giungere infine in una Piazza Duomo gremita, dove un altare riccamente adornato di omaggi floreali attendeva il Santissimo. Qui, il Vescovo ha incensato un’ultima volta il Sacramento, benedicendo i numerosi crotonesi presenti. Monsignor Torriani ha espresso la sua gratitudine alla chiesa di Santa Rita e a tutti coloro che hanno allestito l’altare in Piazza Duomo. Presente in piazza anche il coro parrocchiale San Dionigi.
Al termine della benedizione, il Santissimo è stato riposto presso il tabernacolo della chiesa dell’Immacolata, concludendo una serata di pregiera dove il ruolo dell’Eucaristia è “messaggio e seme di speranza” per la città di Crotone.
Danilo Ruberto
