Crotone – A Carmela Sanguedolce la Targa della Professionalità del Rotary Club

La 30sima “Targa alla Professionalità” del Rotary Club di Crotone, per la prima volta in memoria di Pasquale Scalise,  è stata  conferita nella Sala Consiliare del Comune di Crotone a Carmela Sanguedolce, Amministratore Unico della clinica “Romolo Hospital, centro di eccellenza nelle cure urologiche e nodo della Rete oncologica regionale della Calabria.

«L’amministratore Carmela Sanguedolce è stata premiata perchè ha creato una realtà imprenditoriale in campo sanitario nella città di Crotone – ha dichiarato il Presidente del Rotary Club cittadino Carlo Torti –  rappresentando un’eccellenza in ambito nazionale, invertendo il trand dell’immigrazione sanitaria che per la Calabria riveste un problema importante. L’impegno della dottoressa ha anche una rilevanza non solo di tipo medico ma anche economico, sociale, come il punto importante che la clinica che la dottoressa dirige sia  mutuata dall’Università e lì gli studenti specializzandi possono frequentare anche questo polo per la loro formazione. C’è anche questo significato formativo. Per tutti questi motivi si è deciso di conferire a lei questo riconoscimento da parte del Rotary ma anche da parte di tuttà la comunità crotonese».

E proprio il Presidente Torti alla presenza del primo cittadino Ugo Pugliese ha consegnato  la targa all’imprenditrice Carmela Sanguedolce visibilmente commossa ed emozionata: «Sono onoratra di essere qui e di ricevere questo riconoscimento. Questo premio per me ha più significati – ha affermato –  lo collego innanzitutto a mio padre Romolo Sanguedolce che mi ha formata sul campo, ai miei dipendenti e a tutti i collaboratori che mi affiancano. La mia vita la trascorro con loro. La loro deve fare impresa e lo può fare, con grinta, buon senso e lungimiranza. Il messaggio che voglio lanciare a tutte le donne…. la donna non deve avere paura, non si deve schermare dicendo “Crotone è un territorio difficile”. Bisogna scendere in campo con dignità. Questo è ciò che penso. Molte volte ci si nasconde dietro un dito. Io lavoro molto bene qui, e come me tante altre donne che sono scese in campo, le difficoltà si affrontano».