Immaginare una Crotone diversa, più intelligente, più smart o forse più normale: si è conclusa venerdì mattina presso Parco Pitagora la tre giorni del Corso Residenziale “Smart Cities” promosso dall’Istituto Guido Donegani di Crotone, con corsi formativi e poi dalle idee alla pratica.
Sono stati presentati dei progetti da trenta ragazzi divisi in quattro gruppi, provenienti da diverse scuole calabresi. Hanno immaginato dunque come pensare la Crotone del 2050, partendo dall’economia circolare, ad esempio, e poi come renderla smart.
Un lavoro certosino, presentato poi venerdì mattina con il gruppo vincitore, il quale ha portato a casa un viaggio a Bergamo al Chilometro Rosso. Gli studenti hanno immaginato una Crotone più veloce, e connessa al resto del mondo tramite trasporti efficienti. Lo hanno fatto intervistando le persone sul territorio.
Sono emerse delle criticità, come la poca pulizia, la poca valorizzazione del turismo. I ragazzi vincitori provengono dal Liceo Scientifico Pitagora di Rende, dal Liceo Scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme, dall’ IIS “G. Marconi” di Siderno e dal Guido Donegani di Crotone.
Sono stati coadiuvati da un team di quattro formatori, il Gruppo Eiis, ovvero European Institute of innovation for Sustainability.
I progetti degli altri gruppi non vincitori, invece, verranno presi in considerazione sia da Confindustria Crotone che dal Comune o il Parco Scientifico, come proposto da Maria Bruni, assessore alla Transizione ecologica, per accattivare investitori: “I ragazzi hanno idee stupende – è quanto ha dichiarato ai presenti Mario Spanò, presidente di Confindustria Crotone e docente – Già dieci anni fa parlavamo di città intelligenti, ma solo oggi ho ascoltato cose belle. Vorrei una città normale, dove viene fatta la differenziata, senza problematiche legate a sviluppo, sanità, pulizia. Per arrivare alla città del futuro dobbiamo arrivare prima alla normalità. Per gli imprenditori le criticità sono opportunità, per creare e inventare. Quindi il mio invito è che come Confindustria cercheremo investitori per questi progetti“. Ci vuole solo voglia: “I vostri progetti in power point hanno analizzato le criticità, e molte purtroppo sono all’evidenza di tutti. Ma bisogna individuare delle soluzioni dove serve contestualizzare il territorio”. “Sono rimasta molto colpita anche nella metodologia che avete utilizzato – ha aggiunto l’assessore Bruni – l’opportunità dunque è presentare i progetti in Comune e vedere se riusciamo ad individuare un percorso di coinvolgimento dei ragazzi. Do piena disponibilità per le attività successive“.
Sono stati progettati diversi apparecchi Smart, per risolvere il problema della spazzatura, la sanità, poi il turismo, e i mezzi di trasporto, ce lo racconta lo studente Albino Trapuzzano: “Sicuramente questo progetto è stato qualcosa di formativo e che ci proietta verso il futuro. Ci sono stati mostrati gli aspetti attuali e come questi possano avere ripercussioni sul futuro. E ci sono molte realtà che rimangono inesplorate ma abbiamo capito come investigando possiamo avere una mentalità Smart, proiettata ai diversi panorami che ci aspettano“. Presente anche una studentessa dell’ IIS “G. Marconi” di Siderno (RC).
Soddisfatta è l’insegnante del Donegani, Rosanna Frandina: “Questi tre giorni rappresentano integrazione e disseminazione e apertura verso il futuro. I ragazzi hanno lasciato i cellulari e hanno messo in moto le menti attraverso uno studio cooperativo che mette avanti le potenzialità di ognuno. Venerdì sera il momento più bello, i ragazzi hanno ballato le tarantelle, perchè uno di loro conosceva i passi, ed è diventata una scuola di tarantella. Questo progetto ha visto la valorizzazione della propria cultura, per formare menti critiche che ci aiuteranno a distinguere con esattezza il bene e il male ed evitare che la banalità del pensiero prevalga“. Presente anche il presidente dei Sociologi italiani, Francesco Rao: “Sono contento di aver visto dei docenti che si sono messi in gioco in un modello che non è il loro, hanno fatto qualcosa che nona avevano fatto prima”.
Soddisfazione espressa dalla Dirigente del Donegani Laura Laurendi: “La Calabria ha bisogno delle menti, tutto ciò che facciamo lo facciamo per i nostri figli, è doloroso una volta che crescono non vederli con noi perché scappano da questa terra. Voi dovete fare di questa terra ciò che noi non siamo riusciti a fare”.
Danilo Ruberto