Crotone, al Museo Archeologico di Capocolonna arriva Renato Caruso
Crotone – Prosegue il vasto programma di eventi “Eudaimonia” proposto per questa estate presso un luogo di grande pregio culturale quale è il Museo Archeologico di Capocolonna con i suoi Giardini di H...

Crotone – Prosegue il vasto programma di eventi “Eudaimonia” proposto per questa estate presso un luogo di grande pregio culturale quale è il Museo Archeologico di Capocolonna con i suoi Giardini di Hera.
Martedì 8 agosto il chitarrista e compositore di origini crotonesi Renato Caruso terrà una lezione divulgativa sul connubio tra scienza e musica. Si terrà infatti, alle ore 19:30, presso il Museo Archeologico di Capocolonna l’evento “Musica e Scienza” da Pitagora a Turing.
Renato Caruso, inventore del genere musicale “FuJaBoCla”, che mescola vari generi musicali tra cui il funk, il jazz, la classica e la boss nova, nasce nel 1982 e si è avvicinato alla musica sin dai primi anni della sua vita, imparando a suonare la chitarra e il pianoforte già quando aveva 6 anni.
Nel corso della sua brillante carriera, ha lavorato come docente di chitarra classica, acustica ed elettrica, informatica musicale presso l’Accademia Musicale di Ron “Una città Per Cantare” e ha avuto il privilegio di condividere il palco con illustri artisti quali lo stesso Ron, Fabio Concato, Alex Britti, continuando a comporre e suonare per diversi artisti.
Nei suoi album solo guitar, tra cui “Pitagora pensaci tu” e l’ultima sua creazione musicale “Thanks Galilei”, mostra le sue tre passioni fondamentali sin da quando era bambino – musica, scienza, e filosofia – dimostrando che la musica è un viaggio senza fine e unendo passato, presente e futuro in un unico e affascinante flusso di note.
Recentemente, l’artista crotonese ha pubblicato anche un libro intitolato “TEMPO-MUSICA. Il relativismo musicale” edito da Le Ruzzole, un omaggio che l’artista calabrese vuole fare alla famiglia Galilei, a Galileo e a suo padre Vincenzo, in quanto i primi a parlare di relatività.
Il libro, infatti, introduce una nuova teoria sulla relatività della musica che Caruso definisce Relativismo Musica, teoria secondo la quale la musica non è statica, ma interattiva e soggetta a continue influenze e interpretazioni sia da parte di chi la crea sia da parte di chi l’ascolta: nella percezione e nell’esperienza musicale, svolgono un ruolo fondamentale il tempo e l’emozione che rendono ogni suono, ogni esecuzione e ascolto qualcosa di unico e irripetibile.
Quella di oggi, martedì 8 agosto, sarà dunque un’occasione particolare e unica per il pubblico di immergersi nella magia della sua musica e sperimentare di persona il concetto di “Relativismo Musicale” in azione, in un viaggio sonoro coinvolgente attraverso la storia, dal legame tra scienza e musica, da Pitagora a Turing.