E’ una “tragedia immane” che “mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sottolineando che “è fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze” dei migranti.
Provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria le vittime del naufragio di Steccato di Cutro. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area. I migranti erano a bordo di un caicco, un grosso barcone di legno. L’imbarcazione, però, non ha retto alla forza del mare, oggi particolarmente mosso, e si è spaccata a pochi metri dalla costa. Secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 180. Per altri molti di più, almeno 250. Al momento sono state recuperate 80 persone vive e sono stati trovati 45 cadaveri lungo il litorale di Steccato di Cutro. Tra le vittime, molti bambini e molte donne.
Molti migranti sono ricoverati presso l’ospedale di Crotone San Giovanni di Dio.
Nel pomeriggio arriverà a Crotone il ministro dell’Interno Piantedosi. Al PalaMilone saranno dislocate le bare contenenti i morti delle vittime della tragedia di questa mattina a Steccato, frazione di Cutro, comune in provincia di Crotone. Il ministro si recherà sul luogo della tragedia, poi un vertice in Prefettura e infine si recherà presso la struttura pubblica.