Crotone - Don Alessandro Saraco: «Si chiudono le porte del Duomo ma non quelle del cuore»

Crotone – Si chiudono le porte della Cattedrale ma di certo non quelle dei cuori dei fedeli che continueranno a prendere parte alle celebrazioni usufruendo anche degli spazi adiacenti al Duomo e che v...

A cura di Redazione
27 giugno 2023 17:00
Crotone - Don Alessandro Saraco: «Si chiudono le porte del Duomo ma non quelle del cuore» -
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Crotone – Si chiudono le porte della Cattedrale ma di certo non quelle dei cuori dei fedeli che continueranno a prendere parte alle celebrazioni usufruendo anche degli spazi adiacenti al Duomo e che vengono giù utilizzati per il catechismo e gli incontri di gruppi e associazioni parrocchiali. Nulla cambierà insomma per la comunità come ha spiegato anche don Alessandro Saraco che da agosto del 2022 guida la parrocchia San Dionigi.

Il 26 giugno la cattedrale chiuderà, siete pronti a vivere questo tempo?

Certamente sì. Ci stiamo preparando da almeno un anno. Non è stata una chiusura improvvisata ma è stata una chiusura annunciata ed è stata anche preparata. Il nostro vescovo, monsignor Angelo Panzetta, ha voluto fortemente che la cattedrale venisse messa in sicurezza, restaurata, adeguata a tutti i piani sismici secondo le regole europee. Ecco, noi ci stiamo preparando davvero da tempo. Tra le altre cose già da settembre utilizziamo la cattedrale in maniera parziale. Il presbiterio, proprio per agevolare i saggi e per evitare incidenti, è stato inibito alla frequenza dei fedeli. Diciamo che psicologicamente e moralmente eravamo già pronti. Io la leggo come una opportunità.

Come ha preparato i fedeli?

Una Cattedrale che si chiude potrebbe diventare una Chiesa in uscita, ecco perché ai fedeli che comunemente frequentano la Basilica, nonché la parrocchia, ho ricordato innanzitutto che il tempio di Dio siamo ciascuno di noi. Noi siamo battezzati e il giorno del nostro battesimo siamo diventati pietre vive nella Chiesa, siamo diventati figli di Dio, tempio dello Spirito Santo. Quindi l’edificio cultuale è il nostro corpo, la nostra persona, noi siamo le pietre vive che costruiscono la Chiesa. Si chiude il tempio ma certamente non si chiudono le porte del nostro cuore. Noi come comunità ecclesiale continueremo ad adorare il Signore, a lodarlo, glorificarlo a ringraziarlo e soprattutto continueremo ad amare. L’essenza del cristianesimo, lo specifico di noi cristiani, è il comandamento nuovo dell’amore. L’amore non ha confini, non ha spazio, non ha tempo, non è delimitato dalle strutture. L’amore è eterno e infinito.

Come organizzerete gli spazi?

Ringraziando Dio non ci mancherà nemmeno l’edificio di culto. Provvidenzialmente, nel nostro caso, non sarà come capita in altre Diocesi, a 500 metri dal Duomo c’è infatti la chiesa dell’ Immacolata, una delle più belle chiese di Crotone, una chiesa seicentesca che ha la sua bella storia e alla quale i crotonesi sono già molto devoti. Insomma, abbiamo anche il tempio liturgico che sarà proprio lì. Certo non potrà contenere tutti i numeri che potrebbero esserci in cattedrale ma ci stiamo attrezzando anche per questo, aggiungendo qualche sedia ad esempio. In primavera e d’estate poi, si potrà usare anche il sagrato e se poi dovesse esserci un grande afflusso si potrà fare la messa anche all’aperto. Io non mi preoccupo di questo perché il modo si trova, non ci manca la fantasia né la creatività, né ci mancano i collaboratori per far sì che la vita liturgica continui in maniera dignitosa e ordinata.
Poi bisogna sottolineare che è la Cattedrale come tempio che verrà restaurata ma abbiamo l’edificio adibito alle opere pastorali con l’entrata autonoma in via Lucifero n4. L’unica differenza sarà che i ragazzi del catechismo, chi fa parte dei gruppi e delle associazioni, anziché entrare dalla Basilica e dalla sacrestia entreranno dal retro. Le sale dei piani superiori che già stiamo utilizzando continueranno a funzionare così come continuerà a funzionare la segreteria parrocchiale.

Continuerà la devozione per la Madonna di Capocolonna e per San Dionigi.

Certamente sì. Il mese di maggio è passato e per la prossima festa abbiamo ancora tempo per organizzarla al meglio, per costituire una commissione sempre diretta dal vescovo e pensare insieme come assicurare la celebrazione del mese di maggio così come si è sempre fatto. Sarebbe bello riaprire la Cattedrale in concomitanza con l’anno del giubileo previsto nel 2025 e festeggiare la riapertura della cattedrale anche col settennale del 2026. La festa di San Dionigi si svolgerà regolarmente anche perchè l’organizzazione è più semplice. Nei giorni della novena al Patrono della città porteremo la statua all’Immacolata, faremo la processione e la liturgia.

V. R.

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