Crotone - Donare, Resistere, Navigare: Quando la Solidarietà incontra il mare

Donazione di organi, malattie ematologiche e vela-terapia: tre mondi che, a prima vista, sembrano distanti. Eppure, come sott,,,

A cura di Redazione
25 giugno 2025 16:00
Crotone - Donare, Resistere, Navigare: Quando la Solidarietà incontra il mare -
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Donazione di organi, malattie ematologiche e vela-terapia: tre mondi che, a prima vista, sembrano distanti. Eppure, come sottolinea in una nota la sezione crotonese di AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule), esiste un filo profondo che li unisce: la volontà di restituire vita, dignità e possibilità.

Donare un organo è un gesto d’amore che va oltre l’individuo. Vivere con una malattia cronica richiede forza, adattamento, resilienza. Navigare in mare aperto, affrontando il vento e l’ignoto, si trasforma in una metafora potente di rinascita e conquista. Ecco perché, in questo intreccio tra esperienza medica e sfida umana, prende forma un nuovo linguaggio della cura.

È proprio in questo contesto che l’impegno di AIDO trova terreno fertile. Promuovere la cultura della donazione di organi, sangue e midollo osseo significa oggi più che mai seminare consapevolezza, abbattere barriere culturali e costruire una rete solidale. La vela, in questo scenario, diventa simbolo concreto di rinascita: la traversata del mare non è solo un’impresa sportiva, ma il percorso simbolico verso la guarigione e verso l’altro, verso chi può continuare a vivere grazie a un gesto di altruismo.

Per i pazienti in attesa di trapianto o già trapiantati, queste esperienze rafforzano l’aderenza alle terapie, migliorano il benessere psico-fisico e alimentano un senso di appartenenza spesso smarrito. Per la società, invece, sono un veicolo potente di sensibilizzazione, capace di scardinare pregiudizi e aprire nuovi orizzonti culturali. Un messaggio di speranza, ma anche di responsabilità collettiva.

La vela, proprio come la donazione, è un atto di fiducia, di coraggio e di apertura al futuro. In questo viaggio condiviso – tra mare, terapia e solidarietà – si riscopre il significato più autentico della cura: quello che unisce corpo, mente e comunità.

Donare, resistere, navigare. Tre gesti diversi che conducono alla stessa meta: vivere meglio, nonostante tutto. Se AIDO rappresenta il cuore che continua a battere altrove, la vela è il respiro che si apre all’orizzonte. E la malattia, in questo incontro di esperienze, si trasforma in una possibilità di forza collettiva.

Il messaggio è chiaro: la vita va onorata, sostenuta e, quando possibile, restituita.

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