Crotone – Fondo Gesù saluta le suore. Il Vescovo: «Grazie per essere state segno»

Crotone – Fondo Gesù saluta le suore. Il Vescovo: «Grazie per essere state segno»

Crotone – Più che un saluto, quella celebrata ieri dal vescovo monsignor Angelo Panzetta nella parrocchia S.S. Salvatore di Fondo Gesù, è stata una «festa del grazie».

In tanti hanno voluto partecipare alla santa messa programmata in vista della partenza delle suore di Maria Bambina che, dopo tredici anni, lasceranno il quartiere perché richiamate dal loro Ordine. Suor Maria, Suor Carla e Suor Raffaella hanno ricevuto l’abbraccio di chi con loro ha pregato e lavorato per portare il messaggio di Cristo nel rione e per sostenere la gente del posto.


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Più volte, insomma, durante la sua omelia il vescovo ha ripetuto la parola grazie: «Grazie a Dio per la resistenza della vita consacrata, una perla preziosa – la definisce Panzetta – che vogliamo riscoprire nella sua bellezza e rarità», e poi ancora: «Grazie per il dono che queste sorelle sono state nella nostra comunità, per l’esperienza qui realizzata». Da pastore della diocesi rivolgendosi a loro ha aggiunto ancora: «Grazie perché siete state segno di persone che hanno imparato a riconoscere Gesù e avete fatto fare bella figura alla comunità ecclesiale anche davanti ai non credenti. Grazie profondamente».

In questi lunghi anni le suore di Fondo Gesù, come le chiamavano tutti, sono state presenza e testimonianza, lo ha ribadito più volte il Vescovo: «Di quello che ho conosciuto di queste suore mi ha impressionato il radicalismo nella sobrietà di vita: le sorelle sono vissute liberamente, fidandosi della grazia di Dio e dando una testimonianza di sobrietà importante. Quando ho visitato la loro casa – ha raccontato – ho pensato “ma qui ci sarei stato?”, ho chiesto loro se non fosse stato il caso di vivere in uno spazio diverso e loro mi hanno risposto: “vogliamo stare qui, povere tra i poveri”.

Le parole di Panzetta raccontano quello che i fedeli hanno potuto vivere e vedere: «Quando una persona trova in Gesù la ricchezza – ha continuato – il resto è vano, l’essenziale è Gesù e il suo regno. E poi mi ha colpito la stima ecclesiale e sociale di cui queste suore godono nella nostra diocesi, nella città e nel quartiere».

Una verità che ha reso suor Carla, suor Raffaella e suor Maria sempre vicine ai bisogni della gente, per le strade; nelle sale dell’oratorio coi ragazzi; nelle case per dare una parola di conforto agli ammalati e a chi ne aveva più bisogno; e poi ancora nella Chiesa per pregare e gioire insieme alla comunità e ai parroci, don Girolamo Ronzoni prima, don Antonio Rodio poi.

Prima di spezzare la parola, monsignor Panzetta ha anche voluto parlare ai fedeli sottolineando che la partenza delle suore non è una scelta della Diocesi: «In genere quando si chiudono case religiose vanno via frati o quando si spostano sacerdoti, alla casella postale del vescovo giungono molte mail e non tutte proprio belle. Qualche volta al vescovo viene chiesto: devi impedire questa cosa perché è un danno alla comunità. Ma quando succede il vescovo non ha colpe perché i religiosi hanno una loro autonomia e prendono delle decisioni, dolorose, ma sicuramente che sono poste davanti a Dio in un discernimento nel quale si cerca la volontà di Dio e la salvezza delle persone».

V. R.




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