Crotone, il presidente di Congesi su sistema idrico: «Rete obsoleta serve intervento efficiente»

Claudio Liotti, presidente Congesi

L’interruzione del servizio idrico nella città di Crotone, e non solo, è ormai un problema atavico che bisognerebbe affrontare una volta per tutte facendo fronte comune e soprattutto investendo sulla realizzazione di una nuova rete. Dei disagi, dei problemi e anche di quello che si dovrebbe fare per garantire al territorio un servizio efficiente, ne abbiamo parlato con Claudio Liotti che da sei anni guida la Congesi, il Consorzio Gestione Servizio Idrico nel Crotonese.

Qual è la situazione della nostra rete?

Noi abbiamo un sistema di adduzione dell’acqua dall’invaso di Calusia che arriva fino al potabilizzatore di Crotone. Questa rete è gestita da diversi soggetti: su una parte ha competenza il Consorzio di Bonifica, su un altro tratto il Corap su un altro tratto ancora Sorical. Si tratta di una conduttura obsoleta che ciclicamente necessità di riparazioni con conseguenti disagi per la popolazione.

Quale dovrebbe essere la soluzione?

Fino a quando non verrà messa mano seriamente non si potrà risolvere il problema. Bisognerebbe dunque pensare a un piano di investimento che, a mio avviso, non è neanche eccessivo. Andrebbe realizzata una linea dedicata, parallela a quella esistente, rifatta in maniera efficiente ed efficace con un sistema che superi i problemi attuali. Purtroppo da quando sono alla presidenza di Congesi, la Regione Calabria non ha investito un euro, non solo su questa rete, ma sulla rete di tutta la provincia. Corap è intervenuto ora solo su alcune rotture ma ce ne sono altre che prima o poi causeranno ulteriori interruzioni. Oltretutto al momento si riesce a garantire il flusso necessario per servire la comunità cittadina ma con un dispensioso spreco di acqua che si dovrebbe evitare in un periodo critico come quello che vive l’Italia intera, anche a livello ambientale. L’acqua è un bene che andrebbe tutelato, una risorsa da preservare per evitare problemi seri in futuro per l’approvvigionamento.

Dunque ci potremmo ritrovare, nei prossimi mesi, di fronte ad altre emergenze?

Il rischio è alto e per evitarlo bisognerebbe prevenire con il rifacimento della rete. La Regione ha finanziato opere enormi anche in altre province e non si è occupata della nostra rete per la quale non servirebbero grandi risorse. A mio avviso bisognerebbe dare priorità alla situazione di Crotone.

Qual è la posizione di Congesi?

Noi esprimiamo una forte preoccupazione sulla situazione del sistema idrico integrato. Gli investimenti in capo alla Regione e al Sistema di gestione unico che ad oggi ancora non è stato definito, mette a rischio la possibilità di accedere ai fondi del Pnrr perché oggi è cambiata la legislazione di riferimento. I soggetti attuatori dei fondi derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza possono essere attivati unicamente dal Gestore unico. I comuni non possono presentare progetti. In questo momento il gestore unico in Calabria non c’è. Abbiamo già pagato un caro prezzo visto che lo scorso anno la mancanza di questo ente, per la logica premiale prevista dai bandi, non ha permesso alla Calabria di accedere al 70% dei fondi a disposizione ma solo al 30%. Oggi la Calabria rischia ancora ed è necessario intervenire per tempo.

V. R.




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