Crotone - La parrocchia Santa Rita celebra 50 anni di storia: dalla serranda del garage alla comunità di oggi
Una ricorrenza della "buona casa": da don Vincenzo Aloisio ad oggi
La parrocchia di Santa Rita da Cascia ha festeggiato oggi, 12 dicembre, i suoi 50 anni di attività pastorale, un traguardo che racconta mezzo secolo di fede, dedizione e crescita insieme. Era infatti il 1975 quando, in un piccolo garage dietro la scuola Codignola, don Vincenzo Aloisio apriva quella che sarebbe diventata una delle realtà parrocchiali più vive del territorio crotonese.
La celebrazione del cinquantesimo anniversario si è svolta con una solenne Santa Messa presieduta da monsignor Alberto Torriani, arcivescovo di Crotone-Santa Severina, concelebrata dal parroco don Tommaso Mazzei e dal viceparroco don Francesco Aloi. Hanno preso parte alla celebrazione anche numerosi sacerdoti che nel corso degli anni hanno guidato la parrocchia: don Ezio Limina, don Antonio Arcuri, don Massimiliano Assisi, oltre ad altri presbiteri legati alla storia della comunità. Assente per motivi di salute don Francesco Lonetti, che per ben 27 anni ha guidato quella che molti fedeli chiamano ancora “la buona casa”.
Negli anni ’80, in piena espansione della città di Crotone, quel semplice garage vide crescere una comunità. Don Aloisio celebrava messa con la serranda alzata, mentre le famiglie della zona si occupavano delle pulizie e dell’allestimento domenicale. Catechismi, candele, sedie portate da casa, e la volontà di vivere insieme la fede: tutto contribuì a dare vita alla futura parrocchia, ufficialmente aperta poi nel 1993.
Molti di quei ragazzi sono oggi adulti, qualcuno ha lasciato il quartiere, altri vi hanno costruito casa e famiglia, continuando a vivere la comunità nella struttura attuale, ormai più che trentennale. A Santa Rita si sono succeduti diversi sacerdoti: don Aloisio, don Ezio Limina, don Tonino Staglianò – oggi Presidente della Pontificia Accademia – don Francesco Lonetti, don Antonio Arcuri, fino all’attuale parroco don Tommaso Mazzei.
Nel suo intervento finale, don Tommaso Mazzei ha rivolto un commosso ringraziamento a tutti i pastori che hanno servito la comunità: “Il cammino di una comunità non è fondato solo su un sacerdote, ma sul popolo di Dio. Il sacerdote ministeriale è al servizio del sacerdozio regale, cioè del popolo. Buon compleanno ‘nostra prima casa’”. Ha ricordato anche l’importanza delle famiglie, “chiese domestiche che non devono perdere la gioia di essere comunità viva”, e dei laici, “pietre vive” che hanno contribuito alla costruzione della nuova chiesa.
Un pensiero speciale è stato rivolto ai giovani, da sempre presenza attiva nella vita parrocchiale: “Ci auguriamo di crescere nell’unità, di essere faro e luce sul monte. Una chiesa dalle porte aperte, vicina ai poveri, segno della presenza di Cristo e della comunione sacerdotale, attenta anche agli ammalati, con il legame simbolico tra l’ospedale e la parrocchia di Santa Rita”.
Alla celebrazione erano presenti anche don Giovanni Barbara, don Girolamo Ronzoni, fra Gaetano Amoruso, il segretario del vescovo don Francesco Cardace, don Massimiliano Assisi, il diacono Giuseppe Samà e il diacono Giuseppe Bentivoglio. In particolare don Barbara e fra Amoruso sono vocazioni nate proprio in questa parrocchia.
La festa si è conclusa con un momento conviviale, un buffet condiviso tra fedeli e clero, e il taglio della torta come simbolo di gratitudine e rinnovata speranza per il futuro della comunità.
Danilo Ruberto
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