Crotone, Pasavento (CNDDU): "Rilevazione di materiale radioattivo nei rifiuti urbani, necessario approfondimento"
"La presenza di materiale radioattivo nel ciclo dei rifiuti urbani on può essere considerata un fatto isolato o occasionale", si legge nella nota di Romano Pasavento
Crotone - Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende esprimere una riflessione in merito alle notizie recentemente apparse sulla stampa riguardanti la situazione ambientale e sanitaria del territorio di Crotone. In tale contesto si collocano anche le dichiarazioni del dott. Pasquale Montilla, dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), che hanno contribuito a richiamare l’attenzione pubblica su una condizione che merita un esame approfondito e condiviso.
A Crotone non si è verificato un evento accidentale, bensì una rilevazione significativa. La presenza di materiale radioattivo nel ciclo dei rifiuti urbani di un territorio riconosciuto come Sito di Interesse Nazionale (SIN) non può essere considerata un fatto isolato o occasionale, ma rappresenta un elemento che richiede valutazioni tecniche puntuali e una risposta coordinata da parte delle istituzioni competenti. In un SIN, il superamento di determinate soglie impone un rafforzamento delle azioni di monitoraggio, prevenzione e tutela della popolazione.
Il territorio di Crotone presenta da tempo una condizione di esposizione ambientale complessa, determinata dalla stratificazione di contaminazioni industriali storiche, metalli pesanti persistenti, inquinanti ambientali cronici e fattori di stress sociale e sanitario. In tale quadro, l’attenzione verso l’eventuale presenza di radiazioni ionizzanti non intenzionali assume un rilievo ulteriore. Si tratta di rischi che non si manifestano in forma improvvisa, ma che richiedono interventi strutturali, continui e fondati su evidenze scientifiche rigorose.
Particolare considerazione deve essere riservata alle persone affette da patologie oncologiche, che affrontano percorsi terapeutici complessi e condizioni di fragilità biologica. La riduzione di ogni possibile fattore di esposizione evitabile costituisce un obiettivo prioritario di sanità pubblica e un dovere di protezione nei confronti dei soggetti più vulnerabili.
Il CNDDU ritiene inoltre necessario richiamare l’attenzione sulle ricadute educative e sociali di un contesto ambientale compromesso. La scuola, le famiglie e le giovani generazioni vivono quotidianamente le conseguenze di un clima di incertezza che incide sulla fiducia nel futuro e sulla percezione di sicurezza del territorio. Il diritto allo studio, alla salute e a un ambiente salubre sono diritti tra loro interconnessi e devono essere tutelati in modo integrato.
In ambito sanitario, così come in ambito educativo e sociale, l’azione preventiva e la trasparenza informativa rappresentano strumenti essenziali. Una comunicazione istituzionale chiara e continuativa contribuisce a rafforzare la fiducia dei cittadini e a favorire una partecipazione consapevole della comunità.
Essere un’area classificata come SIN implica una piena consapevolezza istituzionale della vulnerabilità del territorio e della popolazione. Tale consapevolezza deve tradursi in una cooperazione leale tra i diversi livelli di governo, nel rispetto delle competenze e con un obiettivo comune di tutela dell’interesse pubblico.
In questo spirito, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rivolge un invito al Presidente della Regione Calabria, dott. Roberto Occhiuto, al Sindaco di Crotone, ing. Vincenzo Voce, e a tutte le autorità pubbliche competenti affinché proseguano e rafforzino il confronto istituzionale e il dialogo con la comunità scientifica, includendo anche i contributi di organismi quali l’Osservatorio Nazionale Amianto. Un approccio coordinato, basato sulla condivisione dei dati, sulla chiarezza delle informazioni e sul coinvolgimento dei cittadini, può contribuire in modo significativo a orientare le politiche di tutela ambientale e sanitaria.
Il rischio ambientale del territorio di Crotone non può essere confinato a una prospettiva futura, ma deve essere affrontato attraverso un impegno progressivo e verificabile nel presente. Per i pazienti oncologici, per gli studenti e per l’intera comunità, la tempestività e la coerenza delle risposte istituzionali rappresentano un elemento essenziale di garanzia e di fiducia.
Il CNDDU rivolge infine un richiamo al ruolo della comunità medica, in particolare dei professionisti che operano in ambito oncologico, il cui contributo scientifico e clinico è fondamentale per una corretta valutazione del contesto sanitario e ambientale del territorio. Un confronto aperto e basato sulle evidenze può sostenere decisioni più efficaci e condivise.
La scuola, le famiglie e le giovani generazioni guardano alle istituzioni con attenzione e aspettative. La tutela dei diritti umani, a partire dal diritto alla salute e a un ambiente sano, costituisce un impegno permanente che, nei territori maggiormente esposti, richiede continuità, responsabilità e un’azione pubblica coerente e trasparente.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
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