Crotone – Scrive la Rappresentanza sindacale aziendale (Rsa) di Akrea nelle persone di Giovanni Mungari (Fit-Cisl), Salvatore Asteriti (Uil-Trasporti) e Antonio Rocco (Flaica-Cub).
«Mentre il Presidente di Akrea rilascia interviste prive di sostanza e di risposte, la sicurezza nei luoghi di lavoro, come le isole ecologiche, rimane precaria e la gestione del personale continua ad essere priva di criteri organizzativi, penalizzando la produttività dei settori». Si legge ancora: «Infatti, mentre il Comune di Crotone richiama giustamente a una gestione più operativa, il Cda della società, secondo una strategia autolesionista, insiste nel voler ridurre l’orario di lavoro nel reparto spazzamento e agevola percorsi di crescita di alcuni dipendenti, dove si praticano politiche a favore di pochi privilegiati e, ovviamente, senza alcun accordo sindacale. Altro che raccolta differenziata, altro che investimenti».
Poi l’annuncio dello sciopero: «Il prossimo 21 marzosciopereremo insieme ai colleghi perché si tratta del futuro di oltre 100 famiglie e di una comunità che continua a pagare una Tari tra le più alte d’Italia. Sono queste le ragioni che ci spingono a non mollare, per scongiurare l’ennesimo fallimento a carico di un’economia già troppo fragile. Pretendiamo chiarezza, certezze e idee concrete di sviluppo che non potranno essere mai garantite da chi opera come se Akrea fosse una ditta individuale», concludono i sindacati.