Crotone si mobilita, una rete più forte per fermare la violenza di genere
Cammino Crotone propone sportelli, protocolli unici e strutture di emergenza: “La violenza non è un fatto privato, ma una responsabilità di tutta la comunità”
Crotone - La violenza di genere e la violenza domestica continuano a rappresentare una ferita aperta nel tessuto sociale italiano e, in modo particolare, nel nostro territorio. Le segnalazioni al numero pubblico 1522, in costante aumento negli ultimi anni, e l’incremento delle denunce registrate nella provincia di Crotone confermano un fenomeno che continua a mostrare il suo volto più doloroso. Ogni dato, ogni voce, ogni richiesta d’aiuto è la testimonianza di un disagio che spesso rimane sommerso troppo a lungo, fino a emergere in forma drammatica. Di fronte a questo scenario, Cammino – Sede di Crotone, nella persona del suo Presidente Avv. Salvatore Rocca, ritiene indispensabile aprire una fase nuova e più incisiva nella prevenzione, nella tutela e nell’accompagnamento delle vittime. Non si tratta soltanto di intervenire quando la violenza è già esplosa, ma di costruire un sistema stabile e integrato in grado di anticipare i rischi, intercettare i segnali e garantire protezione immediata. «La violenza non è mai un fatto privato – afferma l’Avv. Rocca – ma una responsabilità collettiva. La comunità deve sapersi prendere cura di chi vive situazioni di paura e isolamento. Ogni donna deve sentire vicino un territorio che la sostiene, la ascolta e che è pronto a intervenire senza esitazioni. Lavorare sulla prevenzione è un dovere morale oltre che istituzionale». Cammino Crotone avanza quindi una serie di proposte concrete per rafforzare la rete territoriale:
Creazione di uno Sportello Legale Antiviolenza
Uno spazio di accoglienza e assistenza giuridica gratuita dedicato alle vittime di violenza domestica, stalking e maltrattamenti. Uno sportello stabile, con personale formato, che offra supporto immediato su ammonimenti, denunce, misure cautelari, tutela dei minori, allontanamento d’urgenza e percorsi di protezione.
Protocollo operativo unico tra istituzioni
È necessario unire in un’unica rete coordinata Comune, Prefettura, Questura, Procura, ASP, centri antiviolenza e Ordine degli Avvocati. Un protocollo che semplifichi i passaggi, renda più rapido l’accesso ai servizi e permetta interventi tempestivi in situazioni di rischio.
Posti sicuri e strutture di emergenza
Molte donne rimangono intrappolate nella violenza perché non hanno alternative immediate. Servono posti di pronta accoglienza, attivi 24 ore su 24, anche in convenzione con strutture ricettive locali, dove donne e figli possano essere protetti subito dopo la segnalazione.
Formazione obbligatoria e continua
La qualità dell’intervento dipende dalla preparazione degli operatori. Forze dell’ordine, medici, insegnanti, assistenti sociali e personale amministrativo devono ricevere formazione specifica sul riconoscimento dei segnali, sull’approccio non colpevolizzante e sulle modalità di presa in carico.
Prevenzione culturale e educazione nelle scuole
La violenza si combatte anche con il linguaggio, con l’educazione e con l’esempio. Nelle scuole devono essere avviati programmi stabili dedicati al rispetto, al consenso, alla parità di genere e alla gestione sana delle relazioni affettive. Sensibilizzare i più giovani è il primo vero investimento a lungo termine.
Sostegno economico per l’autonomia delle vittime
La dipendenza economica è una delle barriere più forti all’uscita dalla violenza. Serve un fondo comunale dedicato al supporto temporaneo delle donne che decidono di denunciare o di intraprendere un percorso di protezione.
«La nostra città – conclude l’Avv. Rocca – deve diventare un luogo sicuro, capace di proteggere e di prevenire. Il dolore di tante donne non può essere ignorato o affidato soltanto al coraggio individuale. Serve un impegno collettivo, quotidiano e organizzato. Cammino Crotone è pronto a fare la sua parte e a collaborare con tutte le istituzioni affinché nessuna richiesta d’aiuto rimanga senza risposta». Con questa iniziativa, Cammino Crotone ribadisce la propria volontà di contribuire alla costruzione di una rete stabile di prevenzione e di tutela, convinto che la lotta alla violenza di genere non sia una battaglia di singoli, ma una responsabilità dell’intera comunità.
18.1°