Crotone spettacolo a Foggia: Longo esalta i suoi, “Umiltà e ambizione, così costruiamo la nostra identità”

Il tecnico rossoblù analizza il 3-0 allo Zaccheria: elogi a Zunno, riflessione su Delio Rossi e un messaggio chiaro alla squadra

A cura di Redazione
11 ottobre 2025 18:00
Crotone spettacolo a Foggia: Longo esalta i suoi, “Umiltà e ambizione, così costruiamo la nostra identità” -
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Il tecnico pitagorico analizza la vittoria di Foggia: elogi per Zunno, riflessione su Delio Rossi e l’identità del Crotone che cresce.

Una vittoria netta, meritata, costruita con intelligenza tattica e spirito di sacrificio. Il Crotone di Emilio Longo espugna lo Zaccheria 3-0 e si conferma una delle squadre più solide del campionato, a soli due punti dal vertice. Al termine della gara il tecnico pitagorico ha analizzato la prestazione con la consueta lucidità.

«La squadra avversaria ha provato a prendere due sottospazi, a lavorare tra le linee e a garantire ampiezza, cercando di essere più alta del solito – ha spiegato Longo – ma la facilità con cui abbiamo legittimato il risultato risiede nella disponibilità dei ragazzi a leggere bene le situazioni e vincere i duelli importanti. Uno su tutti, quello su Silla: siamo stati bravi a non scoprirci, a mantenere coperture preventive e a limitare le loro possibilità offensive.»

Poi un passaggio emozionato, dedicato a Delio Rossi, allenatore del Foggia. «Gli ho raccontato che da ragazzo ero uno di quelli che aspettavano la sua uscita dal campo. Ricordo quando fumava una sigaretta in panchina e poi si alzava accolto dagli applausi di tutti. Io ero lì, tra quei tifosi. Ho ancora negli occhi quel tipo di calcio che va oltre il risultato. Ci sono pochi allenatori che riescono a creare un’empatia simile con il proprio ambiente, e Delio Rossi è sicuramente uno di questi.»

Sui singoli, il tecnico ha sottolineato la crescita di Zunno, autore del primo gol. «Sta facendo un campionato importante. È prezioso in fase di equilibrio e non possesso, ma ora sta diventando anche incisivo in attacco. Mi auguro possa arrivare in doppia cifra perché ha qualità fisiche e umane notevoli. È un giocatore che per ciò che dà meriterebbe già di essere in categoria superiore.»

Riferimento anche all’episodio dell’espulsione di Vinicius. «Sul 3-0 si poteva evitare, l’ho rivista e credo sia stata una decisione severa. Però anche in dieci la squadra ha reagito con maturità, restando in controllo e provando persino a fare il quarto gol. È un segnale di solidità e spirito di sacrificio: dalle ingiustizie dobbiamo trarre forza e coesione.»

Sul momento in classifica Longo ha invitato alla prudenza. «Siamo a due punti dalla vetta, ma la classifica è in movimento. Lo dico spesso: è come la maglia gialla al Tour, conta quella dell’ultima tappa. Dobbiamo guardare avanti, non intorno. Restiamo concentrati sul nostro percorso, senza distrarci, perché abbiamo bisogno di avere chiara la strada da seguire.»

Infine, un pensiero sul gruppo e sull’identità costruita nel tempo. «Abbiamo cambiato più del cinquanta per cento della squadra, sono andati via giocatori importanti ma il direttore è stato bravo a costruire un gruppo che unisce qualità tecniche e umane. Chi è rimasto ha fatto da amplificatore interno, facilitando la crescita. Quando c’è disponibilità e lavoro, poi arrivano anche i risultati individuali: basta vedere Zunno, Maggio, Gomez. Tutti si mettono a disposizione e così cresce anche il rendimento personale.»

Longo ha concluso con le stesse parole pronunciate nello spogliatoio prima della gara. «Oggi avevo detto ai ragazzi di unire umiltà e ambizione. In campo ho visto proprio questo: una squadra umile, capace di mettersi al servizio del gruppo, ma anche ambiziosa nel voler dominare la gara. Coniugare questi due aspetti è qualcosa di straordinario, perché sembrano opposti ma sono le due facce della stessa medaglia: quella che può spingerci a fare qualcosa di grande.»

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