Crotone, tifosi in attesa all'Ezio Scida: contro il Cosenza un tuffo nel passato fatto di ricordi
Alcuni imprevisti tecnici hanno portato i tifosi del Crotone a dover attendere diversi minuti prima di accedere all'Ezio Scida: l'attesa è stata utile per ricordare alcuni aneddoti del calcio romantico

Crotone - Lo scorso weekend, i tifosi del Crotone hanno avuto l'opportunità di riscoprire, seppur per un breve momento, la passione che ha sempre contraddistinto le gare casalinghe degli squali. La partita contro il Cosenza, terminata con un pareggio a reti inviolate (0-0), è stata segnata da qualche problema tecnico che ha creato un po' di disagi prima dell'inizio del match. Alcuni tornelli dello Stadio Comunale non hanno funzionato correttamente, provocando lunghe code e costringendo i tifosi ad attendere più del previsto per accedere all’impianto sportivo.
Nonostante l’invito della società a presentarsi con largo anticipo, per ridurre al minimo i disagi, l'imprevedibile ha creato qualche inconveniente. L’attesa, però, ha fatto affiorare i ricordi di chi ha vissuto le partite di un tempo. Proprio durante il pre-partita, molti tifosi di vecchia data hanno cominciato a scambiarsi aneddoti, raccontando le atmosfere di un calcio che ormai sembra lontano. E così, tra una coda e l’altra, i pensieri sono tornati a quegli anni passati, quando ogni gara era accompagnata da lunghe attese e rituali che oggi appaiono quasi desueti.
In quegli anni, per entrare allo stadio, anche il percorso era diverso. L'accesso ai Distinti (oggi Tribuna Scoperta) avveniva spesso dall'area adiacente il parcheggio dell'ospedale, un cammino che si faceva più lungo a causa delle code che si formavano ogni domenica. La cosa più affascinante era vedere i tifosi battere con il pugno sulla porta in ferro, con la richiesta di aprire le porte, simbolo di una passione che non conosceva ostacoli.
Particolarmente d'inverno, quando il freddo si faceva pungente, la scena si ripeteva: all'apertura del portone in ferro scattava un vero e proprio "corri corri" per accaparrarsi i posti migliori. Quei pochi posti centrali sotto la struttura metallica, erano i più ambiti, perché garantivano riparo dalla pioggia e una visibilità ottimale.
Questi piccoli ma significativi aneddoti, che appartengono al patrimonio di memoria collettiva dei tifosi crotonesi, ci raccontano di un calcio che, sebbene profondamente cambiato nel corso degli anni, continua a mantenere intatta la sua capacità di emozionare, tanto dentro quanto fuori dal campo. Un calcio di altri tempi, certo, ma ancora capace di scaldare il cuore dei tifosi, legati da una passione che resiste nel tempo.