Crotone – Il 26 marzo, nei luoghi simbolo di tutte le città italiane, la rete 26 febbraio ha lanciato una mobilitazione generale per ricordare la strage di Cutro e “denunciare la continua disumanizzazione dei migranti e la criminalizzazione del soccorso e della solidarietà”.
Queste le intenzioni di Rete 26 febbraio, promotrice del flashmob in diverse piazze italiane, tra cui Crotone, Bologna, Paola (CS), Palermiti (CZ), Sant’Andrea Apostolo sullo Ionio (CZ), Santorso (VI), Squillace (CZ), Lamezia Terme (CZ), Pesaro, Grimaldi (CS), Taranto.
A Crotone, in piazzale Berlinguer sul lungomare cittadino, attivisti e singoli cittadini hanno lasciato peluches, scarpe e vestiti da bambini per simboleggiare la tragedia delle vite spezzate in quella domenica del 26 febbraio: “Continuiamo a lavorare e fare rete con chiunque voglia battersi a favore del soccorso in mare e per garantire il diritto di asilo a terra”.
Una distesa di 35 scarpe di bambini e bambine tante quanti hanno perso la vita nel naufragio di Cutro, accompagnate dalla sigla che è stata assegnata loro dalla polizia scientifica come primo riconoscimento!
“Ad oggi il governo strumentalizza i morti di Cutro e, in continuità con i governi precedenti, spinge l’acceleratore su politiche repressive assolutamente inadeguate a rispondere a un fenomeno complesso come quello delle migrazioni e delle emergenze umanitarie causate da guerre e diseguaglianze globali di cui siamo corresponsabili oltre che testimoni”.
