Crotone, Raffaele Vrenna: “Mercato difficile ma mirato. Costruito un gruppo giovane e affamato”
Il direttore generale rossoblù: “Una rosa sostenibile, giovane e pronta a lottare con orgoglio”

Il mercato del Crotone si è chiuso dopo settimane di trattative serrate, tensioni e colpi di scena, ma per il direttore generale Raffaele Vrenna il bilancio resta positivo. «Un giudizio oggettivo sul lavoro svolto non spetta a me, ma agli altri», esordisce, ricordando che la sessione appena conclusa è stata tra le più complicate degli ultimi anni. «È stato un mercato difficilissimo, anche per le potenze economiche come Trapani, Catania, Benevento, Salernitana. Il Crotone ha operato in linea con una politica di ridimensionamento legata alla categoria. Siamo al quarto anno in Serie C, e abbiamo fatto operazioni oculate ma comunque importanti. Obiettivi raggiunti tutti».
C’è però anche un rammarico: non tutte le uscite sono andate a buon fine. «Un giocatore importante come Federico Ricci è rimasto in rosa. Purtroppo non si è chiusa una trattativa all’ultimo, ma sono i rischi del mercato».
D’altra parte, i nuovi acquisti hanno dato respiro alla squadra: Maggio, Pisani, Andreoni e Piovanello sono solo alcuni dei rinforzi su cui il club punta molto. «Abbiamo perso elementi chiave come Tumminello, Vitale, Silva e Oviszach, ma li abbiamo sostituiti con profili validi. Maggio, ad esempio, è un mio pallino da anni».
Non solo tecnica, ma anche carattere: «È una squadra migliorata dal punto di vista umano. Lotta, corre, lavora sulle seconde palle. Una squadra affamata, che vuole dare tutto in campo. Non so quale sarà il nostro ruolo nel campionato, ma ci auguriamo una stagione dignitosa. Come sempre serve anche un pizzico di fortuna».
I risultati, fin dalle prime due giornate, hanno già dato segnali incoraggianti. «Otto nuovi arrivi hanno esordito subito e la squadra ha dimostrato carattere e volontà. Il mercato ha mirato a portare quel completamento tecnico e atletico che ci eravamo prefissati. Ora tocca al campo».
Poi il discorso si allarga al futuro della Serie C, che secondo Vrenna ha bisogno di riforme serie e strutturali. «Purtroppo quello che si pensa è che le società abbiano un ruolo chiave nel discorso di riforme, ma non è così. Ci sono club che, presi dall’entusiasmo, vincono la D spendendo tanto e poi si trovano in difficoltà. Io credo che non si possa continuare con campionati dove c’è chi spende milioni e chi prova a fare un giro di giostra».
Da qui il richiamo al percorso di sostenibilità seguito dal club. «Sono stati anni importanti, con piani A e B. Se non si saliva, si continuava, ma sempre gestendo in maniera logica: squadre competitive ma con equilibrio tecnico ed economico, per dare continuità al progetto che è importante per la città».
Gli ultimi giorni di mercato sono stati frenetici, ma hanno comunque portato risultati. «Calvano era un primo obiettivo, poi c’è stata l’idea di Guglio, alla fine sono arrivati giocatori altrettanto importanti. Su Piovanello e Milano, la cosiddetta telenovela dell’estate, alla fine abbiamo avuto ragione: il ragazzo non aveva le problematiche di cui si parlava».
Sul girone C non ha dubbi: «È un girone complicato, con squadre importanti come Catania, Benevento e Salernitana. Il Crotone aveva già un progetto biennale dall’anno scorso: se potessi fare magie ci metterei al primo posto, ma è il campo a decidere. Il nostro progetto continua, con sacrificio e sudore».
Le valutazioni toccano anche i singoli rinforzi: «Berra è un leader, un giocatore che alza il livello della squadra anche dal punto di vista umano. Calvano porta struttura e qualità a centrocampo. Pitingoli è un giovane di valore che abbiamo inseguito da anni, non un ripiego ma un grande colpo. Ci darà equilibrio e dinamismo. Sono tre acquisti di tutto rispetto».
E, inevitabilmente, la riflessione si sposta sulle scelte economiche. «Abbiamo fatto investimenti mirati. Ci sono società con budget molto più alti, ma il Crotone deve garantire continuità al progetto. Io mi preoccupo di chi spende senza poterselo permettere: noi guardiamo i nostri numeri e costruiamo con logica. Catanzaro, Benevento e Salernitana hanno spalle larghe, noi dobbiamo fare i conti con le nostre possibilità».
Sul volto della squadra, Vrenna si mostra convinto: «Abbiamo messo struttura a centrocampo, qualità in attacco e colmato errori della scorsa stagione. Maggio è un giocatore straordinario, con recuperi impressionanti. Andreoni e Pisani porteranno esperienza e solidità. Credo che sia stata costruita una squadra più fisica, veloce e imprevedibile».
L’ambizione resta concreta ma senza voli pindarici. «Non dobbiamo illudere nessuno: ci sono squadre più attrezzate. Noi vogliamo fare un campionato dignitoso, lottando con orgoglio e rappresentando la città. Non dobbiamo commettere il passo più lungo della gamba. Il Crotone resta una realtà importante ma relativamente piccola: abbiamo fatto la Serie A, possiamo tornarci solo con idee chiare e sostenibilità».
Parole che si intrecciano con il suo percorso personale. «Io sono cresciuto con questa società, ho vissuto ogni fase, dagli anni di Gasperini e Iuric fino alla Serie A con Stroppa e Messias, che fui io a scoprire. Ci sono stati errori, ma anche grandi successi. Non mi spaventa essere giudicato, so quanto ho dato al Crotone e quanto continuerò a dare per la città».
Infine, uno sguardo al presente e alle prime sfide della stagione. «Sono orgoglioso di aver rinforzato la squadra. Non è mai stanca, anche quando ha subito due gol frutto di disattenzioni. Un pareggio sarebbe stato giusto. Il Girone C è competitivo, ci sono club come il Benevento e noi non dobbiamo abbassare la guardia, soprattutto dal punto di vista atletico».