Devozione e abbandono: l’edicola della Madonna di Capocolonna a rischio
In Piazza Umberto I il simbolo della fede crotonese cade a pezzi, tra incuria e appelli inascoltati

Da quasi due secoli i crotonesi affidano le loro preghiere alla Madonna di Capocolonna, la cui immagine è custodita in una piccola edicola votiva in Piazza Umberto I, accanto al Liceo Classico Pitagora. La storia di questa icona affonda le radici nel 1832, quando, dopo il terremoto che devastò la città, l’immagine mariana fu recuperata tra le macerie della Cattedrale e venerata proprio in quel luogo, diventando segno di gratitudine e di speranza per la comunità.
Oggi, però, quel simbolo di fede rischia di andare perduto. L’edicola versa in uno stato di grave degrado: la balaustra in ferro che protegge il vetro della teca è corrosa dalla ruggine e ormai spezzata, mentre lo stesso vetro potrebbe cedere al vento e lasciare esposta la tela della Madonna alle intemperie. Intorno, anche i vasi votivi, i marmi e la croce superiore mostrano segni di cedimento.
Da anni cittadini sensibili, come Enzo Monte, insieme alla Fondazione Santa Critelli, lanciano appelli alle istituzioni competenti – dalla Soprintendenza al Comune, fino all’Assessorato alla Cultura – per chiedere un intervento di tutela. Ma le segnalazioni sono rimaste senza risposta, mentre il degrado continua a minacciare la sicurezza e la conservazione dell’edicola.
Il pericolo non è soltanto materiale. Ma anche ad un simbolo di fede della comunità crotonese. Un patrimonio che, senza un intervento urgente, rischia di andare perduto per sempre