Di inquinamento ambientale a Crotone si muore. Legambiente: «Accelerare la bonifica»

Crotone – Dopo anni di verifiche, controlli e battaglia, di bonifica a Crotone si è fatto veramente poco. Lo dice Legambiente, presente a Crotone in questi giorni, la quale ha incontrato il primo cittadino presso il palazzo dell’ente comunale.

«In questi mesi si è parlato molto di transizione ecologica in Italia – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafaniè nato anche un Ministero per questo, noi pensiamo che non esista transizione ecologica  se non si rimarginano le ferite ancora sanguinanti sul territorio nazionale. Per questo abbiamo lanciato una campagna nazionale che si chiama “Liberi dai veleni” e lo slogan esposto sulla Goletta Verde davanti alla costa del Sin Bonifica Subito credo siano le due parole che rappresentino il pensiero del popolo inquinato crotonese,  accanto al quale siamo ancora oggi. Questo territorio come altri non possono piè attendere, senza lo sport più praticato in Italia, dopo il calcio, che è scaricare agli altri le responsabilità».

Manca ancora il risanamento, dunque, di queste ferite. E di inquinamento a Croton si muore, sopratutto per la presenza di metalli pesanti durante e dopo il periodo industriale nella nostra città, registrando a Crotone un tasso elevato di tumori ai reni. Bonifica realizzata poco più dell’11%, ha aggiunto Ciafani, con responsabilità dell’apparato pubblico.

I lavori di bonifica sono indietro come stato di avanzamento, ha aggiunto il sindaco Voce: «Stanno completando il Pob Fase 1 mentre il Pob Fase 2 è vincolato ai rifiuti che dovrebbero conferire in una discarica che Eni dice che non si trova. Io dico che il Pob Fase 2 va rivisto, poichè la bonifica non sarà una messa in sicurezza permanente».

 




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