Dionigi l’areopagita, convertito da San Paolo

Le raffigurazioni del protovescovo della nostra città custodite nella Basilica Cattedrale di Crotone

Vi sono antiche raffigurazioni e immagini che ritraggono l’immagine di San Dionigi primo vescovo di Crotone, insignito dei simboli vescovili, con in mano la città di Crotone, assiso su di un sedile. Per diversi anni, come raccontato sui Quaderni di Piazza Villaroja (per la precisione il volume numero 4), quest’immagini di San Dionigi è stato lo stemma civico di Cotrone, agli inizi del XX secolo, un tempo conservato nella cattedrale di Crotone. All’interno della Fortezza di Carlo V, ad esempio, una chiesa sorgeva al suo interno, dal Tardo Medioevo fino al XIX secolo.

Il santo venuto dalla Grecia e sbarcato sullo Jonio è riposto proprio nel Duomo cittadino, con una statua lignea di colore rosso e blu, con il pastorale sotto un braccio, e la testa retta dalle mani, con in capo la mitria segno vescovile. É posta all’interno della cappella a lui dedicata, sopra l’altare marmoreo. Sono diverse le immagini del santo custodite: si ammira su di una parete della Curia un dipinto di Gaele Covelli che ritrae la conversione di Dionigi ad opera di San Paolo apostolo delle genti, mentre proprio nella cappella del Duomo, posta a sinistra prima di accedere al Santissimo Sacramento, vi sono i dipinti di Attilio Cortese che ritraggono ancora una volta la conversione e, l’altra raffigurazione, la tradizione secondo cui Dionigi arrivò a Capo Colonna portando la tela della Madonna da noi crotonesi venerata come Madonna di Capo Colonna. Sorge infine nel presbiterio della Cattedrale una tela di C. Giaquinto che raffigura il martirio del santo. I due santi patroni della città vengono portati in processione, segno indissolubile che lega questa città a due figure importanti, nel cuore dei crotonesi. San Dionigi è il custode della città, il protettore, la Madonna di Capo Colonna ne è anche dolce patrona.