Docenti fuorisede, l’allarme del CNDDU: "Un decennio di esilio e povertà, priorità nei trasferimenti"

Il Coordinamento Nazionale Docenti Diritti Umani rompe il silenzio sulla condizione economica degli insegnanti della "Buona Scuola": "Spesi fino a 90mila euro in affitti"

A cura di Redazione
27 dicembre 2025 17:00
Docenti fuorisede, l’allarme del CNDDU: "Un decennio di esilio e povertà, priorità nei trasferimenti" -
Condividi

Non è più solo una questione di chilometri, ma di sopravvivenza economica. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) solleva il velo su quella che definisce una vera e propria "emergenza strutturale": la condizione dei docenti di ruolo fuorisede, molti dei quali lontani da casa ormai dal 2015.

​L'emergenza abitativa e il "caro-scuola"

​Secondo il Coordinamento, la situazione ha superato il livello di guardia. In molte città italiane, l’affitto arriva a divorare oltre il 60% dello stipendio di un insegnante. Il CNDDU parla senza mezzi termini di una «"vera emergenza strutturale che incide sulla dignità del lavoro pubblico e sulla qualità dell’istruzione.

​I numeri citati nel documento sono impietosi: negli ultimi dieci anni, molti docenti hanno versato nelle tasche dei proprietari di immobili cifre esorbitanti. Il Coordinamento sottolinea come, nell'arco di un decennio, i lavoratori abbiano speso «"esclusivamente per l’affitto cifre comprese tra i 70.000 e i 90.000 euro, somme enormi se rapportate agli stipendi del comparto scuola"».

​Il paradosso dei docenti di Diritto

​Il comunicato pone l'accento su un cortocircuito istituzionale che colpisce in particolare la classe di concorso A046 (Discipline giuridiche ed economiche). Per il CNDDU è una «"contraddizione evidente che proprio coloro che insegnano il valore delle istituzioni e dei diritti fondamentali siano costretti a vivere in una condizione di fragilità economica"». Un impoverimento che il sindacato definisce «"una povertà silenziosa che si manifesta nella rinuncia, nell’incertezza e nella difficoltà quotidiana di sostenere spese essenziali"».

​La richiesta al Ministro Valditara: mobilità 2026

​La soluzione non può più essere rimandata a semplici accorgimenti tecnici. Il CNDDU punta dritto alla prossima contrattazione, chiedendo un "cambio di paradigma" radicale. L'obiettivo è ottenere per i docenti assunti con la Legge 107/2015 una «"priorità assoluta nel rientro nei propri centri di residenza"».

​Non si tratterebbe di un favore, ma di un atto dovuto: «"Tale priorità non può essere considerata un’eccezione o una concessione, ma una misura di riequilibrio e di giustizia amministrativa"», scrive il Coordinamento, che rivolge poi un appello diretto al Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

​Una scuola "fragile"

​Le ripercussioni, avverte il Coordinamento, colpiscono gli studenti tanto quanto i professori. La fuga dai ruoli e la discontinuità didattica sono i sintomi di un sistema che non regge più. La conclusione del CNDDU è un monito per l'intero Paese: «"Una scuola che si regge sul sacrificio permanente dei suoi lavoratori è una scuola strutturalmente fragile"». Restituire dignità ai docenti, conclude la nota, è l'unico modo per garantire la credibilità delle istituzioni.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui CrotoneOk