Domenico e Catarina raccontano l'Alto crotonese, e così tutta Italia scopre i nostri luoghi

Un viaggio nella tradizione, nella bellezza che incanta, quella suggestiva, fatta di storie oltre che di paesaggi. In onda durante la trasmissione Geo è stato trasmesso il documentario dal titolo “Alt...

A cura di Redazione
23 settembre 2024 15:00
Domenico e Catarina raccontano l'Alto crotonese, e così tutta Italia scopre i nostri luoghi -
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Un viaggio nella tradizione, nella bellezza che incanta, quella suggestiva, fatta di storie oltre che di paesaggi. In onda durante la trasmissione Geo è stato trasmesso il documentario dal titolo “Alto crotonese” realizzato da due giovani calabresi Domenico e Catarina Iannelli. entrambi di Bocchigliero, un luogo ricco di storia e tradizioni, incastonato nel cuore della Calabria più autentica. Una bellezza che i due hanno ritrovato anche visitando alcuni comuni della provincia crotonese. E così nel documentario, si racconta di come a San Nicola dell’Alto, da una storia di amicizia nata tra i banchi di scuola, si è sviluppato un progetto che ha dato vita alla realizzazione di una cantina peculiare in pieno stile georgiano. Poco distante, a Casabona, che ospita un complesso di grotte rupestri tra i più importanti della Calabria, i cittadini continuano a tessere la trama di un legame indissolubile con la loro storia, qui Francesco, un giovane maestro, porta avanti con passione la tradizione di una banda musicale che ha radici antiche. In paese si sono sviluppate tante piccole aziende che collaborano tra loro, tra queste, quella di Mario che realizza la trasformazione del peperoncino e quella di Camillo che produce i tipici salumi calabresi. A Zinga, una piccola frazione di Casabona, nella suggestiva vallata del Vitravo, è custodito un geosito di elevata importanza unico in Europa: i Diapiri salini. Fino agli anni ’60 Zinga era molto conosciuto per le miniere d’estrazione del sale, gestite dallo stato con il supporto di una caserma della guardia di finanza, attorno alla quale nacquero numerose storie che ancora oggi i parenti dei minatori ricordano.

Come nasce questo progetto?
Nasce dalla nostra passione per la Calabria e dalla volontà di far conoscere e valorizzare le aree meno esplorate e spesso dimenticate della nostra regione. Abbiamo sempre avuto un forte legame con il nostro territorio, in particolare con le zone montane e rurali come Bocchigliero, e abbiamo sentito il bisogno di raccontare la ricchezza culturale, storica e naturale che caratterizza queste terre. Preferiamo girare sempre in Calabria, perché è una terra straordinaria, piena di storia, cultura e tradizioni spesso poco conosciute, anche dagli stessi calabresi. Ogni angolo di questa regione ha qualcosa da raccontare, e scoprirlo è come viaggiare nel tempo, tra antiche civiltà, tradizioni popolari e paesaggi. Della nostra cultura ci portiamo tutto: l’amore per la nostra terra, il senso di appartenenza, l’ospitalità e quella forza che caratterizza le genti calabresi. Ogni viaggio nelle varie aree della Calabria ci arricchisce e ci permette di scoprire e valorizzare le infinite sfumature di questa regione, che merita di essere conosciuta e apprezzata per la sua autenticità. L’idea è maturata nel tempo, durante i nostri viaggi all’interno della Calabria, dove ci siamo resi conto che molte di queste aree, pur essendo straordinarie per bellezza e tradizioni, non ricevono l’attenzione che meritano. Così abbiamo deciso di sviluppare un progetto che potesse mettere in luce queste realtà, contribuendo a farle conoscere e apprezzare da un pubblico più ampio.

Perché avete deciso di raccontare questo pezzo di Calabria?
è una parte poco conosciuta, ma di straordinario interesse culturale, storico e paesaggistico. L’Alto Crotonese, infatti, non è solo una terra ricca di bellezze naturali, ma è anche la culla di tradizioni uniche, come quelle delle comunità arbëreshë (albanesi), che hanno mantenuto viva la loro lingua. L’Alto Crotonese è una zona di grande interesse agricolo, famosa per prodotti come l’olio extravergine d’oliva e il vino, e per il suo paesaggio rurale incontaminato, che conserva ancora il fascino autentico di una Calabria fuori dai percorsi turistici più battuti. Raccontare questa terra significa dare voce a una parte di Calabria che, pur rimanendo spesso nell’ombra, ha un’incredibile ricchezza da offrire a chi desidera scoprire.

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