Elezioni, i vescovi calabresi: «La democrazia va difesa, non lasciata alle clientele»

In vista delle elezioni regionali, i presuli lanciano un appello alle comunità: la democrazia va vissuta e rigenerata ogni giorno

A cura di Redazione
22 settembre 2025 17:30
Elezioni, i vescovi calabresi: «La democrazia va difesa, non lasciata alle clientele» -
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I vescovi della Calabria hanno inviato un messaggio in occasione delle prossime elezioni regionali, sottolineando che la democrazia è un bene fragile e prezioso che non si conserva da sola, ma va vissuta e rigenerata quotidianamente. Rivolgono un appello forte e chiaro alle comunità ecclesiali e civili: la partecipazione non è un accessorio, ma un compito che interpella la coscienza di ciascuno; non è un rito stanco, ma un atto di rigenerazione collettiva.

Il cammino della Chiesa calabrese ha evidenziato alcune priorità decisive: l’impegno per la trasformazione della società, l’attenzione verso chi resta ai margini, la costruzione di una cittadinanza solidale, e la centralità del bene comune come criterio di giudizio. È una visione che spinge a costruire insieme la città degli uomini e delle donne di buona volontà, un umanesimo integrale capace di conciliare sviluppo e giustizia, libertà e responsabilità, diritti e doveri. La democrazia, infatti, non è mai neutra: o si rinnova come spazio di giustizia o diventa terreno fertile per clientele e rendite di posizione.

Alle Settimane Sociali di Trieste (2024), Papa Francesco ha descritto la crisi della democrazia come un cuore ferito, che soffre quando prevalgono corruzione e illegalità, quando la politica diventa autoreferenziale e incapace di ascolto e servizio. Il cuore della democrazia si ammala quando cresce la cultura dello scarto e intere fasce di popolazione – poveri, giovani, anziani, persone fragili – vengono emarginate. L’apatia civica non è solo un fenomeno individuale, ma il sintomo di un tessuto sociale indebolito, che trasforma i cittadini in spettatori di un copione scritto da altri.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto domande incisive: «Si può pensare di contentarsi che una democrazia sia imperfetta? Di contentarsi di una democrazia a bassa intensità? Si può pensare di arrendersi al crescere dell’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica?» Ha inoltre ricordato che «al cuore della democrazia vi sono persone, relazioni, comunità», ammonendo a non confondere il parteggiare con il partecipare.

Queste parole illuminano la responsabilità di ogni cittadino e cristiano. L’astensione e l’indifferenza non sono mai neutrali: finiscono per gravare sui più deboli e consegnano il futuro nelle mani di pochi. Partecipare, invece, significa prendersi cura del cuore della Calabria, contribuendo con il proprio voto alla costruzione di una regione più giusta, solidale e fraterna.

La Chiesa invita quindi a vivere le elezioni regionali non come un adempimento formale, ma come un’occasione concreta di libertà e scelta responsabile. La democrazia si alimenta della voce di ciascuno: scegliere significa incidere sul presente e aprire possibilità di futuro. Chi rinuncia a scegliere rinuncia a costruire il proprio futuro: un lusso che la nostra terra, già segnata da diseguaglianze e migrazioni forzate, non può permettersi.

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