Con la posa dei primi pali (tralicci) posti sulla tratta ferroviaria Sibari e Catanzaro Lido giovedì mattina, il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, l’Assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) Maurizio Gentile hanno dato il via, presso la stazione ferroviaria di Corigliano Scalo ai lavori per l’elettrificazione della nuova ferrovia jonica. Nel corso del suo intervento, Oliverio il cronoprogramma che riguarda l’abolizione dei passaggi a livello, il restyling delle stazioni e, infine, l’elettrificazione dell’intera linea che prevede un investimento di 150 milioni di euro.
«La costa jonica – ha dichiarato il governatore – costituisce grande parte del territorio calabrese, ha grandi potenzialità e una ricchezza immensa e deve essere parte integrante e protagonista della crescita complessiva della nostra regione. Questo binario, dovrà servire anche l’Università della Calabria». L’obiettivo finale è quello di realizzare una metropolitana jonica di superficie. Oliverio ha inoltre ricordato gli investimenti programmati da Sibari verso Crotone per l’ammodernamento della SS.106 jonica. Sempre nel corso della mattinata Regione ed Rfi hanno firmato anche l’Accordo Quadro, un documento valido dieci anni (rinnovabile dopo i primi cinque) che consentirà di programmare la capacità di traffico sulle linee ferroviarie della Calabria, potenziare la rete e i servizi, realizzare una progressiva omogeneizzazione dei trasporti, sia in termini di fermate sia di velocità commerciale, garantendo un sistema di integrazione tra diverse modalità di trasporto nelle principali stazioni della Calabria.
Sulla questione della mobilità è intervenuta nei giornis corsi anche l’onorevole Elisabetta Barbuto (Movimento Cinque Stelle) che ha annunciato, a breve, la possibilità di avere un freccialink che colleghi la tratta Crotone a Lamezia. «Prima della sospensione dell’attività Parlamentare – spiega la Barbuto – abbiamo avuto degli incontri ufficiali al Ministero dei Trasporti, all’Anas e alle Ferrovie dello Stato. In quella sede abbiamo chiesto sia delle soluzioni temporanee a breve termine, sia delle soluzioni definitive a medio-lungo termine».