Forestazione, sit in del settore ambientale: le sigle sindacali incontrano il Prefetto di Crotone

Un bacino occupazionale, quello forestale, non indifferente per la nostra regione, tenendo ad un dissesto idrogeologico che provoca anni e un mancato ricambio generazionale. Quattro mila lavoratori, nonostante il numero esiguo, denunciano un aggravio di disagio contrattuale, e diritti – è stato detto – che ancora oggi vengono negati, con un contratto ancora non attuato. Questa mattina il sit in davanti la Prefettura di Crotone: “Chiediamo che il contratto possa essere applicato da subito, ma poi vi sono indennità che non sono erogate – ci ha detto Stefania Taverniti, Flai Cgil – vi sono i Tfr fermi da più di un anno, con lavoratori in pensione che ancora non sono stati liquidati. Noi cominciamo con oggi ad essere sotto le prefetture” e se non vi saranno risposte, ha concluso, “vi saranno mobilitazioni nelle piazze”.

Attenzione verso il settore agroalimentare: oggi le sigle sindacali Cisl, Cgil e Uil hanno incontrato il Prefetto Maria Carolina Ippolito per cercare una soluzione per i lavoratori forestali, consegnando un documento che sarà inviato alla Regione Calabria e al Ministero a Roma: “Quello che chiediamo è il ripristino delle risorse che il Governo ha inteso stralciare lo scorso anno su un finanziamento storico di 130 milioni di euro,  ne ha stralciato 40, quindi c’è necessità di un ricambio generazionale dei lavoratori che hanno un’età elevata per il rilancio della forestazione in Calabria” ha affermato Battista Platì Fai Cigl Aria Vasta.

Il Prefetto ha dato la sua disponibilità per esporre al  Ministero e alla Regione quanto chiesto dalle delegazioni sindacali: “La situazione è insostenibile per i lavoratori che salvaguardano il territorio da 40 anni – ha aggiunto Cesare Carvelli della Fai Cisl – la Calabria è una regione a grande vocazione agricola e forestale, le temperature stanno portando a delle variazioni, e poi gli incendi e le calamità sono all’ordine del giorno. Non essendoci manutenzione del territorio stiamo con le mani in mano a guardare”. Le sigle chiedono dunque un ricambio generazionale: “molti dei lavoratori hanno più di 60 anni, alcuni con patologie”.

Le dimostranze devono essere prese in considerazione – ha concluso Massimo Comberiati della  Uil – sicuramente sarà una battaglia, perchè il Governo deve ripristinare le risorse decurtate negli anni, e la Regione affinchè il nostro comparto possa dare garanzie a livello di gestione di territorio, e occupazione sopratutto“.

 
Danilo Ruberto