(Foto) Sette chef si sfidano, vincono anche i crotonesi con il Crostone di Pitagora

San Giovanni in Fiore – Sette giudici per 7 chef, nell’arduo compito di giudicare il piatto migliore della gara. Da poche ore si è conclusa la competizione UPVIVIUM, un concorso enogastronomico a Km z...

A cura di Redazione
09 ottobre 2024 11:00
(Foto) Sette chef si sfidano, vincono anche i crotonesi con il Crostone di Pitagora -
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San Giovanni in Fiore – Sette giudici per 7 chef, nell’arduo compito di giudicare il piatto migliore della gara. Da poche ore si è conclusa la competizione UPVIVIUM, un concorso enogastronomico a Km zero della biosfera MAB UNESCO italiane. La competizione è stata ospitata dall’istituto alberghiero di San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza.

I 7 partecipanti, vincitori già di una prima selezione tra 22 candidati, si sono sfidati a colpi di pentole, cucchiai e coltelli, per aggiudicarsi l’ambito “lascia passare” alle fasi nazionali del concorso organizzato in collaborazione con la FIC (Federazione Italiana Cuochi) che ha avuto come obiettivo la valorizzazione del patrimonio agro-alimentare delle Riserve di Biosfera MAB UNESCO italiane, evidenziando lo stretto legame che vi è tra ruralità e conservazione del paesaggio e della biodiversità, accrescendo il valore e le caratteristiche dei prodotti a chilometro zero.

Il piatto vincitore del concorso ha un nome: “Il crostone di Pitagora” e nasconde al suo interno un lungo periodo di ricerca, sulla storia e sulla territorialità della materia prima utilizzata nella sua esecuzione. 

La squadra messa insieme dall’agriturismo “La Basiliana”, come ama definirla il suo capitano, lo chef Giampiero Monterosso, è un gruppo di “cucinieri ricercatori” che per mesi ha lavorato sulla reperibilità delle materie prime del piatto vincitore, che ha incantato l’intera giuria. Un crostone di pane al sapore di asfodelo creato con un mix di farine del territorio e affidato alle mani esperte del maestro pizzaiolo Simone Battigaglia, il tutto condito con fagioli di tipo merulla, del grespino comune, del timo e olio extra vergine di pennulara. I riferimenti storici sono tantissimi, dal pane di asfodelo che secondo fonti accreditate era il pane mangiato da Pitagora oltre 3000 anni fa, passando per il grespino e il timo che sono alcune delle piante di cui si nutrì Teseo prima dell’ingresso  nel labirinto del Minotauro. 

Altri riferimenti storici sono stati descritti dallo chef Monterosso che ha riportato alla memoria con grande passione e precisione.

La realizzazione del piatto è stata frutto di un grande lavoro di squadra, dove è stato fondamentale l’aiuto anche dei cuochi Rossella Lucà, Rosalba Gabriele e Domenico Petrillo. In particolar modo la cuoca Lucà ha spalleggiato lo chef Monterosso per tutta l’ora messa a disposizione nella competizione. 

Diversi sono stati i parametri su cui è stata valutata l’esecuzione della pietanza ed egregiamente superati con i voti più alti rispetto al resto dei partecipanti.

Altro ruolo fondamentale è stato rappresentato dalle aziende partner facenti anch’esse parti dell’area MAB che citiamo qui di seguito: Azienda Fezzigna dell’omonima famiglia e rappresentata in sede da Francesco Fezzigna che ha abbinato al piatto il suo vino rosso “MICO”. Azienda olearia Cosentino, rappresentata in sede dalla signora Valeria De Marco con l’olio Misudera vincitore del “London International Olive Oil Competitions 2024” un olio extra vergine d’oliva Pennulara Biologico.

Prezioso l’aiuto fornito da Martino Barretta grande conoscitore del territorio ed esperto di aziende e prodotti locali.

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