Giornate FAI di Primavera: il 26 e 27 marzo apre le porte la Chiesa di Santa Chiara

Giornate FAI di Primavera: il 26 e 27 marzo apre le porte la Chiesa di Santa Chiara

Crotone – Il 26 e 27 marzo 2022 ritornano le Giornate FAI di Primavera. In città ad aprire le sue porte sarà la Chiesa di Santa Chiara e il suo monastero nascosto.

Situato dentro e poco lontano dalla porta e dalle mura della città il monastero con chiesa di Santa Chiara di Crotone, appartenente al secondo ordine francescano, costituisce una delle più antiche e importanti istituzioni religiose cittadine. Di rilevante importanza il suo recente restauro conservativo che ne rende oggi tutto il suo splendore. Inizialmente il monastero si sosteneva con gli aiuti dell’università di Crotone, con le elemosine e le donazioni di privati ma, in seguito, attraverso l’accumulazione di vaste proprietà e ingenti capitali, assunse un ruolo di primo piano nella società locale, attraverso una importante attività finanziaria. Questa floridità, motivo di lotta politica tra le famiglie nobili cittadine, per il controllo delle cariche elettive interne del monastero (badessa, vicaria, notaria, arcana, maestra delle novizie, ecc.), si evidenzia attraverso la magnificenza delle sue strutture, restaurate e rifatte più volte nel corso del tempo, a seguito dei danni causati da terremoti e incendi, in particolare dopo il sisma del 1744 quando, nel 1774, la nuova chiesa fu consacrata dal vescovo di Crotone Giuseppe Capocchiani (1774-1788), completamente restaurata e abbellita di molti quadri, organo e preziosi, specialmente donati dalla badessa Angelica Gallucci.

Anche se l’inizio della presenza delle Clarisse a Crotone rimane sconosciuto, è documentato che una abbazia di Santa Chiara esisteva dentro le mura della città prima del 1458, e che vi dimoravano figlie di aristocratici, come era nella tradizione. Tale istituto, infatti, era riservato esclusivamente alle figlie dei nobili primari, “discendenti dagli antichi patrizi della città”, ai quali “privatamente appartiene”, che lo hanno abitato ininterrottamente per circa 500 anni e, precisamente, dalla fine del periodo aragonese (1481), al secondo decennio del Novecento.

La chiesa di Santa Chiara presenta un interno a navata unica con decorazioni barocche, cantoria lignea intagliata, altare marmoreo, pavimento in ceramica (1769) e diverse tele settecentesche, tre delle quali databili all’anno 1752, realizzate dal pittore Vitaliano Alfì di Catanzaro, abitante a Crotone, commissionate e donate dalla badessa Antonia Sculco. Un dipinto mostra alcuni angeli svolazzanti, un angelo che tiene uno specchio, l’Immacolata attorniata da angeli e Sant’Antonio da Padova nel gesto di offrire un giglio. Un altro quadro riunisce San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio di Padova, uno di fronte all’altro e sullo sfondo s’intravede un pittoresco paesaggio. Il terzo si trova in alto sopra l’altare maggiore e raffigura l’Annunciazione. Si affacciano nella navata alcuni Matronei lignei, dove prendevano posto le monache per assistere alle funzioni, mentre sul pulpito è stato sistemato un organo originariamente in cantoria, costruito da Tommaso De Martino nel 1753, all’epoca tra i più accreditati costruttori di organi di Napoli, su commissione di suor Cecilia Lucifero, la cui arme di famiglia spicca nella cimasa intagliata. Oltre al campanile e ad avanzi del chiostro con cisterna, appartiene alle strutture del monastero un “Belvedere”, ricavato attraverso il riattamento di una torre della cinta muraria cittadina, dal quale si gode una speciale vista panoramica sulla città. Attualmente in una parte del monastero di proprietà comunale, vi è la sede l’Ufficio Beni Culturali, mentre l’altra porzione recentemente restaurata, che ospita alcune suore, appartiene alla parrocchia di Santa Chiara, che lo utilizza per le attività parrocchiali.

Ecco cosa verrà svelato durante la visita:

Il monastero di Santa Chiara è visitabile soltanto nella giornata del 10 agosto, in occasione della ricorrenza di San Lorenzo. In via del tutto eccezionale, grazie alle disponibilità rese dal Rettore Don Giovanni Barbara, il monastero sarà visitabile nel corso delle Giornate FAI di Primavera (26-27 marzo 2022).

Il percorso, della durata di 45 minuti circa, si apre con la visita alla Chiesa di Santa Chiara. Saranno descritte l’architettura, i dipinti, l9organo e narrate alcune vicende storiche legate al contesto in cui la chiesa si inserisce. Si proseguirà con l’accesso al chiostro e quindi al pozzo, per poi scendere nella grande cisterna sotterranea. Si prosegue con l’accesso al giardino e poi al Monastero. In quest’ultimo, fatta salva la residenza delle monache, sarà possibile visitare gli interni dei matronei lignei e della cantoria dove oggi le suore, come un tempo le Clarisse, partecipano alle funzioni con il loro canto liturgico. Con una scala interna si accederà poi alla cosiddetta del belvedere dai cui finestroni sarà possibile osservare il panorama del centro storico della città. A fine percorso sarà visitato il parlatoio