Mesoraca (KR) – Ritornano le Giornate FAI di Primavera. Il 26 e 27 marzo 2022 tra i luoghi visitabili del territorio crotonese ci sarà la Chiesa del Ritiro di Mesoraca. Gli orari: Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:00 – 17:30 e Domenica: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 17:30.
Il Ritiro, come viene comunemente denominata la chiesa, dedicata alla Madonna Assunta, si trova nel comune di Mesoraca, borgo di circa seimila abitanti, che sorge ai piedi della Sila piccola, in quel entroterra della provincia di Crotone, dove si scoprono piccoli e grandi paesi forieri di cultura e di arte. Tra questi spicca Mesoraca, quale scrigno di monumenti di notevole valore. La chiesa è ubicata nella parte bassa del paese, nel centro storico, o meglio, nel cuore del rione Campo, posto sul costone della valle del fiume Vergari, costellato da cascate e antichi opifici.
Un prezioso documento del notaio Gioacchino Rossi, conservato nell’Archivio di Stato di Catanzaro, attesta che il 28 aprile 1761 fu messa la prima pietra per la costruzione della chiesa. A dare l’avvio ai lavori fu il sacerdote di Mesoraca don Matteo Lamanna, formatosi presso il collegio dei Gesuiti di Napoli, che, da sempre, nutriva il desiderio di costruire nella sua cittadina una cattedrale.
Diciassette anni prima -21 marzo del 1744- il centro storico di Mesoraca era stato praticamente distrutto da un violentissimo terremoto, che aveva compromesso sia le abitazioni, che i luoghi di culto, in quella prima pietra, dunque, la comunità vide un simbolo potentissimo di speranza e di rinascita. La Chiesa della Madonna dell’Assunta (il Ritiro) venne aperta al pubblico il 6 agosto del 1772. Nel 1815 fu istituito un Collegio, che venne denominato “Dei padri Pii Operai”, che rappresentava un punto di riferimento per i sacerdoti del marchesato e dove anche molte famiglie benestanti del territorio mandavano i propri figli per curarne la formazione, studiando filosofia, letteratura latina, storia romana, matematica. Dopo la soppressione del 1861 la chiesa cadde in abbandono e soprattutto dal 1948 fu spogliata di molte opere d’arte e libri e manoscritti furono trasferiti nella biblioteca arcivescovile di Catanzaro. Nel corso degli ultimi cinquanta anni sia all’interno che all’esterno sono state apportate delle modifiche, solo di recente è stata, in parte, restaurata.
Si annovera tra gli esempi architettonici più notevoli di stile tardo barocco in Calabria, risale alla seconda metà del XVIII secolo. All’esterno la chiesa si presenta con la facciata, di pietra arenaria, divisa su due registri, uno inferiore ed uno superiore, il registro inferiore è costituito dal portale centrale che, in alto, è sormontato dall’epigrafe sulla quale si evince la data della costruzione della facciata –dal 1799 ed il 1801- ad opera di Andrea Pignanelli su commissione di Nicola Lamanna nipote e successore di Don Matteo Lamanna. Al portale centrale corrisponde il finestrone della parte superiore. In alto, la facciata, termina con un fastigio timpanato affiancato dalle statue di San Pietro e San Paolo e da due piccole cuspidi esterne. All’interno del fastigio, entro un’edicola architettonica, si trova l’Assunta alla quale la chiesa è dedicata. L’interno della chiesa è a croce latina, a navata unica che si apre in sei cappelle laterali. La navata è separata dal transetto dall’arco trionfale e, al centro della croce, si innalza la cupola nella cui volta è affrescata l‘Incoronazione della Vergine. Mentre la volta sulla navata presenta l’Ascensione della Vergine affrescata, come ricorda l’iscrizione, nel 1834 da Pasquale Griffo di Borgia. Notevoli sono anche le opere pittoriche che ricorrono nel transetto e nelle cappelle laterali. Tra le altre opere rilevanti vi è anche una tela raffigurante San Filippo Neri, la cui presenza nella chiesa del Ritiro è significativa.
Cosa scoprire durante la visita
Il percorso è incentrato sulla chiesa del Ritiro di Mesoraca, comune dell’entroterra crotonese, ricco di monumenti di notevole valore storico-artistico. Il complesso è sempre aperto al pubblico, ma per le Giornate FAI è prevista la visita guidata tra storia, arte e cultura. La Chiesa del Ritiro, a Mesoraca e per i mesorachesi, è anche un simbolo in cui l’intera comunità si identifica e si riconosce, è ubicata nel centro storico, o meglio, nel cuore del rione Campo.
La pregiatezza dell’interno e la suggestiva imponenza architettonica e paesaggistica, posta a picco sulla valle del fiume Vergari, completano questo scrigno, quale esempio dello stile Tardo Barocco in Calabria. I suoi 260 anni sono attestati daun prezioso documento del notaio Gioacchino Rossi, conservato nell’Archivio di Stato di Catanzaro, in cui si legge che il 28 aprile del 1761 fu posta la prima pietra e che a dare avvio ai lavori fu proprio il sacerdote di Mesoraca don Matteo Lamanna, che aveva il desiderio di costruire una cattedrale nella sua cittadina, quale esempio di arte e cultura: ancora oggi nella cripta del Ritiro si trova la sepoltura del sacerdote con relativa iscrizione (25 agosto 1772). La cupola interamente affrescata, nella quale sono raffigurati centoventicinque personaggi biblici, è la più dipinta dell’Italia meridionale, ha come tema la gloria del Paradiso, sulla volta, in una splendida cornice di stucchi, si trova il grande dipinto dell’Assunta.
I preziosi ricami dei marmi e degli stucchi dei nove altari di scuola napoletana, intarsiati, con bassorilievi e sculture di Angeli, le statue, i dipinti e il tabernacolo in argento, che si possono ammirare all’interno sono pregevoli ed hanno pochi eguali in Calabria. Imponenti e originali sono le opere di ebanisteria tra i quali gli arredi della sagrestia, i confessionali, i due cori e il maestoso pulpito con baldacchino. L’esterno si presenta con un’imponente facciata di pietra arenaria in stile neoclassico con tre portali e un monumentale campanile sul lato sinistro, nel quale sono ubicate le grandi campane della fonderia Marinelli del 1770. Il complesso, dagli anni trenta del Novecento, è stata dichiarato Monumento di Interesse Nazionale. E’ prevista l’esposizione di tele di scuola romana appena restaurate e, già appartenenti al Ritiro ,e di oggetti sacri mai esposti al pubblico. La giornata sarà arricchita con una passeggiata nel centro storico e la visita di altre antiche chiese.
Foto (Gianniantonio Grimandi – Piero Marrazzo)
