Si è svolta nel Duomo di Isola di Capo Rizzuto, presieduta dall’arcivescovo Angelo Panzetta, la veglia di preghiera in memoria delle vittime innocenti delle mafie, in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno, giunta alla sua XXVII edizione. La celebrazione è stata promossa congiuntamente dall’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e dal presidio provinciale di Libera.
Alla celebrazione erano presenti le autorità civili e militari del territorio provinciale – tra cui il Sindaco di Isola di Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga e Raffaele Gareri in qualità di rappresentante dell’Ente Provinciale, rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia locale – insieme ad associazioni, cooperative sociali e altre realtà operanti sul territorio.
Ha introdotto la celebrazione Antonio Tata, coordinatore del presidio provinciale di Libera. Poi sono stati proclamati alcuni brani biblici e di autori contemporanei. Si è quindi giunti al cuore della celebrazione, con la lettura di più di mille nomi dio vittime innocenti delle mafie, accompagnata da brani musicali eseguiti dalle professoresse del Liceo G.V. Gravina di Crotone.
La Giornata nasce, infatti, con questo principale intento: mantenere viva la memoria chi è stato vittima della violenza mafiosa, perché da questa memoria rinasca continuamente l’impegno a costruire insieme una società finalmente libera da ogni genere di organizzazione e atteggiamento mafioso. Dopo la lettura dei nomi, l’arcivescovo Panzetta ha rivolto ai presenti un messaggio: “Ascoltando l’elenco di queste vite spezzate non c’è dubbio che sia poca voglia di parlare e di prendere parola perchè ogni parola sembra inadeguata di fronte ad un mistero incomprensibile ma terribilmente virulento, quello della violenza – ha detto – la luce con la quale abbiamo ascoltato i nomi non è solo quella della memoria umana, che è pure preziosissima, e con un alto valore pedagogico. Siamo qui da credenti, per cui abbiamo ascoltato l’elenco con una memoria pasquale, nella luce del Risorto. E proprio il crocifisso ci apre al mistero del dolore, e con questa luce le vite spezzate acquisiscono una luce nuova”.
