Ha tenuto un tono sommesso e pacato l’ex presidente del Consiglio Comunale Giovanni Greco, il braccio destro di Voce all’inizio della prima esperienza dell’ingegnere che, al ballottaggio, vinse le elezioni con un plebiscito dopo quasi un anno di commissariamento.
Un passo indietro e, l’ultimo atto, la convocazione del Consiglio Comunale il 29 novembre dove, i consiglieri, sceglieranno il massimo rappresentante dell’assise cittadina. Una scelta maturata da questa estate, e che si è concretizzata solo in queste ultime settimane, ha sottolineato questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta presso la Casa della Cultura alla quale, oltre i giornalisti, ha presenziato qualche consigliere di maggioranza e qualcuno di minoranza.
E proprio sulla maggioranza si è soffermato particolarmente Giovanni Greco, noto nei decenni scorsi per numerose battaglie ambientali a cui ha partecipato. E ora, ha precisato, le sue dimissioni servono per continuare le battaglie a favore della città che, secondo quando ha dichiarato, possono concretizzarsi facendo questo clamoroso ma, preannunciato, passo indietro.
“In Consiglio Comunale abbiamo trattato problematiche diverse e temi attuali – sono le sue parole – Abbiamo indicato diverse soluzioni per il territorio, e quando abbiamo affrontato i problemi dei cittadini, si sono superate le differenze con voto unanime. Abbiamo approvato diversi debito fuori bilancio che si protraevano da anni”.
Non si rimprovera nulla Giovanni Greco: “Dal mio insediamento ho preso un impegno, ovvero rinnovare la sala consiliare che soffre di una mancanza di decoro istituzionale. Ho trovato dei fondi per la messa in sicurezza della sala e dei suoi arredi”. Un comune all’avanguardia, sottolinea, con un informatizzazione unica in Calabria, “con un consiglio completamente digitalizzato”. Ma un aula consiliare, oltre che di computer e microfoni, è fatto soprattutto di persone elette dal popolo.
Venticinque mesi complessi, è il bilancio: “Noi che abbiamo partecipato alla campagna elettorale siamo stati spinti da un civismo con la voglia di cambiare e migliorare la città. Noi consiglieri eletti con Voce siamo svincolati da militanze politiche, e molti di noi non abbiamo avuto appunto formazione politica ”. Questo, ha sottolineato, ha comportato sia vantaggi che svantaggi: “Siamo stati liberi da logiche, il grosso vantaggio è stato operare in piena libertà, ma questo comporta anche degli svantaggi. Ovvero non abbiamo avuto esperienza maturata in politica, e questo si è riflettuto sul consiglio stesso. Forse le identità personali sono prevalse sullo spirito di gruppo e qualche consigliere si è staccato dalla maggioranza”.
E proprio sui numeri si è soffermato, sottolineando più volte che la maggioranza è coesa e compatta: “Durante il periodo Covid ero da solo in aula consiliare, con i consiglieri collegati da remoto, e questo è stato davvero deprimente Poi, sempre a causa della pandemia, abbiamo avuto un rallentamento di rapporti tra il consiglio e la giunta, quindi non abbiamo potuto dialogare, confrontarci e questa è stata una delle principali motivazioni del distaccamento di qualche consigliere eletto con Voce dalla maggioranza”.
La maggioranza è coesa, ripete più volte, anche se ha sofferto nei numeri: “Personalmente ritengo che ognuno dei consiglieri avverta la responsabilità che con le proprie azioni bisogna proseguire verso il progetto di cambiamento della città, processo che ha bisogno di numeri maggiori. Quindi si è avvertito un cambio di passo, rimettendo il mandato nelle mani del sindaco, affinché ci sia un percorso di cambiamento”.
Alle domande poste se la motivazione della dimissione sia da attribuire ad un consigliere uscito da Forza Italia per prendere il suo posto, non si è sbilanciato, ma ha risposto così nello stesso modo pacato di inizio conferenza: “Mi dimetto per rafforzare la maggioranza e per raggiungere gli obiettivi che con Vincenzo Voce ci eravamo prefissati, perché nel cambiamento ci credo e sono convinto di continuare a dare il mio contributo per la metamorfosi della città, recuperando l’identità di Crotone, riqualificare spazio urbano, rilanciare l’economia e valorizzare la bellezza della città. A noi interessa questo”.
E il 29 novembre l’assise eleggerà il nuovo presidente del consiglio comunale: “E’ necessario che la maggioranza sia allargata e i numeri ci devono dare tranquillità. Mi dimetto per aumentare i numeri, e per arrivare a questo passo mi sono confrontato con il sindaco, la giunta e i consiglieri”.
Ha dichiarato, inoltre, che questo cambio di passo era stato maturato in estate, ma situazioni diverse si sono messe di traverso. “Questo era il momento giusto. Voglio che questo progetto sognato con Voce venga portato avanti,e dare il mio contributo”. Sembra che per ora sia propenso più a sedere in Consiglio Comunale ma, ha aggiunto, ha maturato l’esperienza per diventare assessore: “Sono un tecnico e mi piacerebbe mettere a disposizione le mie competenze. Quando è stato eletto Voce, non mi sentivo di fare l’assessore, non avevo esperienza, ora potrei farlo”.