Il Consiglio regionale dice no alla proposta sulla doppia preferenza di genere

Ieri il consiglio regionale ha bocciato la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere. Un iter che dura ormai da anni e che ancora non riesce a trovare compimento.

«Sono delusa e amareggiata – ha dichiarato l’onorevole Flora Sculco, fautrice della proposta – Purtroppo è prevalso l’egoismo di alcuni colleghi. La proposta, infatti, afferma un principio di democrazia paritaria». Una contrarietà, che secondo la Sculco «è adesso ancora più evidente e certificata. la proposta – continua la consigliera regionale – non crea quote, riserve e privilegi alle donne che le donne stesse non vogliono e non hanno mai chiesto, ma amplia e qualifica la partecipazione democratica in una terra che ne ha bisogno».

Secondo la Sculco le ragioni di questo diniego sono da ricercare in «un sottofondo maschilista che ha profonde radici culturali e che prescinde dall’appartenenza a una forza politica, dalla formazione di ognuno. Si tratta di una barbatura mentale».

La battaglia per l’approvazione della proposta non si ferma e la stessa Sculco ha organizzato per giovedì alle 18;00 nella sala Oro della Cittadella regionale, un incontro aperto a tutti quelli che vogliono partecipare per discutere e decidere insieme il percorso da intraprendere per rilanciare la proposta.«La Calabria non deve considerarsi sconfitta.

Abbiamo ancora molti mesi a disposizione per insistere e raggiungere questo obiettivo.Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto: «Si è persa un’occasione per rendere migliore la nostra democrazia. Sono stato fermamente a favore della doppia preferenza in tutti questi mesi, continuo a esserlo e lo sarò fino in fondo. E’ una battaglia di civiltà, ci ho creduto fino a oggi e continuerò a spendermi perché la parità di genere in politica è un dovere a cui la Calabria non può e non deve sottrarsi»

«Non votare la legge per l’introduzione della doppia preferenza di genere alle elezioni regionali rappresenta un grave errore, un arroccamento e un arretramento rispetto a temi importanti come la parità di genere e la partecipazione delle donne alla vita delle istituzioni», sono invece le parole del commissario regionale del Partito Democratico della Calabria, Stefano Graziano. «Era un provvedimento da approvare e dispiace che una parte del parlamentino regionale non abbia rispettato l’impegno preso a marzo, quando si decise di rinviare la discussione e la votazione per trovare un’intesa bipartisan».




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