Il Kroton Lab inizia a muovere i suoi primi passi

Il Kroton Lab inizia a muovere i suoi primi passi

Giovedì pomeriggio presso il Museo di Capo Colonna presentati i prodotti del progetto di “Naos”

Un nuovo modo di interagire con la città, farla conoscere ma soprattutto conoscerla noi stessi: Kroton Lab è un progetto innovativo della Naos, che presuppone la partecipazione nella promozione del proprio territorio. La Naos Lab è una società di consulenza e sviluppo software, specializzata nella progettazione e nella realizzazione di applicazioni per la valorizzazione dei Beni Culturali, e il Dipartimento Ingegneria Civile dell’Università di Salerno hanno deciso di cominciare a condividere e raccontare alcuni aspetti del Kroton Lab, nato nel 2018. Un modo per riappropriarsi del proprio territorio e soprattutto fallo conoscere, con una modalità di esperienza che non è la mera visione ma partecipazione. La Naos, quindi, propone iniziative per trovare soluzioni innovative a problemi di rilevanza sociale e, intercetta dal basso i fabbisogni delle comunità, insieme alla cittadinanza, terzo settore e associazioni. Crotone, nel nostro caso, indicò la necessità di comunicare il grande patrimonio che ha questa città, che va scoperto prima da noi stessi per poi rendere compartecipi gli altri.

Giovedì pomeriggio, presso il Museo Archeologico di Capo Colonna, gli ingegneri e i giovani esperti della Naos hanno presentato il progetto per poi dargli vita; sì, prendono vita i reperti archeologici che, riprodotti perfettamente dopo la scannerizzazione, sono tra le nostre mani in scala originali, per toccarli, viverli, pensare quindi al loro scopo durante il periodo a cui si riferiscono, e saranno collocati ad esempio presso il Museo di via Risorgimento. Ma non solo, nuove esperienze per la conoscenza della storia e di ciò che c’è sotto la città di Crotone, attraverso la realtà aumentata, i fumetti interattivi, i filmati… diventa tutto touch, fruibile, affinchè i Musei non diventino una roccaforte ma degli spazi aperti e, quindi, partecipati.

La presentazione è stata curata dal responsabile della comunicazione Gianfranco Turino: “I confini sono aperti per essere riconosciuti ancora di più per come lo è ora“”, ha detto ai presenti. In sala, con un grande schermo multimediale di presentazione, il giornalista è stato affiancato da Lidia La Rocca, storica dell’arte: “Abbiamo realizzato dei prototipi che siano a vantaggio della comunità, dedicati alla comunità di Crotone, alcuni visti nel Museo di Capo Colonna, e poi due applicazioni, una di realtà aumentata e una mobile – ha detto – attraverso le applicazioni si possono seguire diversi percorsi, uno dedicato alla città invisibile e un altro percorso dedicato alla cittadella che racconta la cinta muraria e il castello. Il terzo percorso è dedicato invece ai ritrovamenti effettuati nel corso degli anni“. Applicazioni trasversali, per ogni tipo di età, per dedicare ad ogni cittadino un percorso esperienziale.

Abbiamo effettuato rilievi a piccola e a grande scala sul museo di Capo Colonna e sul parco archeologico con tecniche a grande scala, come il drone, rilevando diversi ettari e molti oggetti, anche difficili – ha aggiunto Marco Limongiello dell’Università di Salerno, responsabile tecnico del Laboratorio Modelli – tecniche di tipo laser e strumenti di diversi generi”. Oggetti digitalizzati, dunque, per la fruizone del bene. Non sono mancati i saluti della vicepresidente della Regione Calabria Giusi Princi: “Questo è un importante risultato, un processo al quale la Regione ha investito – sono le sue parole in video conferenza – Un percorso innovativo per valorizzare l’aspetto culturale e archeologico della nostra amata Crotone, investimento importante per un progetto di ricerca significativo che si avvale di tecniche innovative. Vogliamo che il nostro patrimonio, quello di Kroton, diventi risorsa, diventi turismo“. Presente l’assessore alla Cultura Rachele Via: “Un momento importante per Crotone, un racconto nuovo della città che si aggiunge ad un percorso di racconti. Dobbiamo diventare protagonisti del racconto di noi stessi“. Ha porto i suoi saluti il presidente di FinCalabra, Alessandro Zanfino: “Questa è una realtà sulla quale investire”.