L’autonomia regionale differenziata, che ha come padre putativo Roberto Calderoli, è un progetto politico di cambiamento dell’Italia, con un esteso decentramento di competenze verso le regioni, cominciando dalla sanità, scuola, infrastrutture e con risvolti economici da verificare, legati al desiderio di alcune regioni di ottenere molte più risorse. E questo pomeriggio, presso la sede provinciale del PD di Crotone sita in Piazza Pitagora, una levata di scudi da parte della presidente della federazione crotonese Caterina Girasole, della vice presidente Giusy Squillace e del segretario provinciale Leo Barberio.
Il Pd di Crotone dice no, dunque, e ha invitato tutti i comuni della provincia a deliberare un documento contrario all’Autonomia Differenziata di Calderoli, così come sarà proposto anche al Consiglio Provinciale: «Lo facciamo per incalzare le amministrazioni locali per capire quali sono i sindaci che stanno col presidente Occhiuto, il quale prima disse che l’Autonomia Differenziata è una catastrofe per la nostra regione, poi invece ha fatto la conferenza stampa con Calderoli firmando l’accordo stato-regioni».
“E’ una delle battaglie principali, questa dell’Autonomia Differenziata, che la nuova segretaria regionale ha voluto intraprendere“, ha aggiunto Barberio. Adesso in città, sabato e domenica, partiranno i banchetti con la raccolta firme contro il DDL Calderoli, sia in piazza che sul lungomare cittadino. La stessa iniziativa sarà intrapresa nei ventisette comuni del territorio provinciale: “Un paradosso importante e grande – incalza Giusy Squillace – e i comuni della provincia di Crotone devono prendere una posizione netta. E, per la raccolta firme, confidiamo nella partecipazione della comunità e della cittadinanza”.
Questa, ha concluso Caterina Girasole, è una “battagli di civiltà per tutti i cittadini. Per anni c’è stata una distinzione tra un nord evoluto e un sud arretrato. Nel 2020 questo gap doveva accorciarsi, ma così non è stato. Ora tutti i cittadini devono mobilitarsi . L’Italia del nord vuole sganciare il sud, dato che per loro siamo diventati un peso, e noi non possiamo accettare una cosa del genere”.
