Il presidente del Crotone rompe il silenzio: "Pochi tifosi, meno investimenti: Ridimensionare per non sparire”

Disamore sugli spalti, taglio dei costi e calciomercato limitato: “Mi sento solo, ma non mollo”

A cura di Redazione
19 dicembre 2025 12:22
Il presidente del Crotone rompe il silenzio: "Pochi tifosi, meno investimenti: Ridimensionare per non sparire” -
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Dopo settimane segnate da un evidente disamore della piazza, da tribune sempre più vuote, dall’allenatore in silenzio stampa, dalla squadra in ritiro e da alcune contestazioni che la società non ha condiviso, Gianni Vrenna, presidente del Crotone Calcio, torna a parlare per chiarire un momento che definisce tra i più difficili della sua lunga esperienza alla guida del club.

“È un periodo molto complicato, una fase che mi ha toccato profondamente”, spiega Vrenna, introducendo il suo intervento. “Sono successe diverse cose che ci hanno messo in grande difficoltà, ma siamo qui a metterci la faccia come abbiamo sempre fatto, con rispetto per le istituzioni”.

Il presidente chiarisce poi il contesto legato agli amministratori giudiziari, sottolineando che il dialogo è corretto ma le conseguenze operative pesanti. “La collaborazione è massima, però questa situazione ci appesantisce tantissimo e ha creato problemi al gruppo e all’attività quotidiana. Abbiamo subito restrizioni bancarie che hanno complicato ogni passaggio”.

Nonostante questo, Vrenna rivendica i sacrifici fatti per salvaguardare il percorso sportivo. “Con grande sacrificio ho rispettato tutte le scadenze di dicembre, evitando penalizzazioni. Non potevo permettere che il Crotone pagasse ulteriormente sul campo”.

Tra i nodi più delicati ci sono le strutture. “Abbiamo dovuto smontare il centro sportivo e oggi ci alleniamo in condizioni tutt’altro che ideali. Anche la tribuna è stata rimossa e al momento non sappiamo quando e come verrà rimontata, tutto a carico nostro”, aggiunge il presidente, descrivendo un quadro complesso.

Sul rapporto con tifosi e città, Vrenna precisa: “Non abbiamo mai fatto promesse. Abbiamo solo detto che avremmo provato a fare campionati dignitosi. Quando ti trovi contro società che investono milioni, è evidente che non possiamo competere ad armi pari”.

Un passaggio centrale è dedicato al lavoro del figlio Raffaele Vrenna, direttore generale. “Da quando ha preso in mano la gestione, ha fatto solo sacrifici per ridurre i costi. Dopo Serie A e Serie B, il suo compito è stato quello di tenere in vita la società. Di questo ne sono orgoglioso”, sottolinea il presidente, ricordando come l’obiettivo sia evitare che il Crotone faccia la fine di altre realtà storiche.

Poi l’annuncio più netto, legato anche al calciomercato. “Da gennaio dovremo ridimensionare in modo importante. I costi attuali non sono più sostenibili. È meglio fare un passo indietro ora che rischiare di sparire”, afferma Vrenna, spiegando che il club punterà maggiormente sui giovani e su un monte ingaggi ridotto.

Spazio anche all’allenatore Emilio Longo, che Vrenna difende con convinzione. “Nei giorni più difficili è venuto in sede e ci ha detto: io ci sono, qualsiasi cosa serva. Non ha mai chiesto nulla. Allena con quello che gli viene messo a disposizione ed è una persona di grande umanità”, racconta, aggiungendo che l’idea di perderlo dispiacerebbe soprattutto sul piano umano.

Sulle polemiche nate attorno ai fischi e alle dichiarazioni del tecnico, il presidente è netto. “È stata una strumentalizzazione. Non si parlava della tifoseria organizzata, ma di singoli episodi. Contestare così non porta da nessuna parte”.

Lo sguardo si allarga poi alla Lega Pro, definita un campionato difficile da cui uscire. “È una categoria che ti risucchia, dove tante società restano bloccate per anni. Basta guardare cosa è successo a piazze importanti”, osserva Vrenna, spiegando come il Crotone abbia attraversato stagioni particolarmente complesse.

Il presidente torna infine sul clima attorno alla squadra. “In questo momento mi sento solo, mi sento attaccato. Non si è capito fino in fondo in che situazione ci trovavamo già a inizio stagione”, dice, citando numeri e presenze allo stadio come segnali evidenti di difficoltà.

La chiusura è amara ma lucida. “Più di quello che ho dato non riesco a dare. Abbiamo sempre pagato, onorato gli impegni e fatto sacrifici enormi. Continueremo ad andare avanti con dignità, anche in modo ridimensionato”, conclude Vrenna, rivolgendosi ai tifosi che continuano a stare vicino alla squadra e augurando loro serenità e buone feste.

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