La festa della Madonna di Capocolonna abbraccia l’intera città. Gli eventi e le liturgie si svolgono soprattutto nel centro cittadino e nelle parrocchie. Gli eventi culturali e le manifestazioni civili accendono i luoghi di cultura. Ma sono due i simboli della festa: il Duomo e il Santuario di Capocolonna. Come riportato sul sito ufficiale del Comune di Crotone, la costruzione originaria della Cattedrale dovrebbe risalire al IX secolo. Inizialmente fu intitolata a San Dionigi, successivamente, intorno al 1462-1463 alla Maria Santissima Assunta in cielo.
Nel corso dei secoli, la chiesa fu soggetta a vari interventi di restauro, sebbene nel XVI secolo il vescovo A. Lucifero operò una sua ricostruzione integrale, utilizzando materiali asportati dall’antico tempio di Hera Lacinia. L’interno della chiesa è a tre navate, divise da pilastri. Nella Cattedrale è posto l’altare privilegiato dove viene custodito il quadro grande della Madonna di Capocolonna. La cappella, consacrata nel 1911, fu progettata dal Farinelli ed affrescata dal Severini.
È riccamente decorata da stucchi ed affreschi, realizzati nel 1904 da Filippo de Falco e dal Boschetto, narrano del ritrovamento della Sacra Immagine e degli eventi miracolosi dovuti all’intercessione della Madonna Nera. A legare la cattedrale al Santuario dedicato alla Madonna di Capocolonna sono quei 12 chilometri circa che ogni anno, nella terza domenica di maggio, vengono percorsi a piedi, dai fedeli che accompagnano la Sacra Icona dalla Basilica e fino al promontorio lacinio. Edificato per opera dei monaci basiliani di Salice Salentino fra l’XI e il XIII secolo, il santuario è stato più volte ristrutturato nel corso dei secoli.
La chiesetta dedicata alla Madonna di Capocolonna è meta di turisti anche perché proprio a Capocolonna sorge l’omonimo Parco Archeologico costituito da circa 30.000 mq di terreno assegnati per gli scavi che hanno riportato alla luce le fondamenta di vari edifici e luoghi domestici, con 20 ettari di bosco mediterraneo in cui sono presenti piacevoli sentieri naturali che portano dal Museo all’unica colonna del Tempio di Hera Lacinia, anticamente detto Lakinion Akron. La città di Crotone era infatti sede di uno dei santuari più celebri della Magna Grecia, dedicato ad Hera Lacinia. Il tempio, periptero, era composto da 48 colonne, in stile dorico, di ca. 8 metri di altezza. Sino al 1638 erano visibili due colonne, una delle quali crollò a causa di un violentissimo terremoto di quell’anno.

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