«Il senso della scuola sono i ragazzi»

La dirigente del Gravina Donatella Calvo racconta difficoltà e speranze di un nuovo anno

Il nuovo anno scolastico al Gian Vincenzo Gravina, ha avuto inizio con tante aspettative ma anche con le solite difficoltà. Alla guida di uno degli storici istituti crotonesi che oggi vanta una ricca e valida offerta formativa, c’è sempre Donatella Calvo, una delle dirigenti scolastiche più combattive. Sempre pronta a sostenere le battaglie dei suoi studenti, la Calvo torna a parlare delle criticità oggettive che il Gravina, con i suoi due plessi e con alcune classi “ospiti” della Ragioneria, vive ormai da anni, in attesa che qualcuno ascolti le istanze di studenti, docenti e personale. Ma la Calvo racconta anche la soddisfazione di vedere i propri ragazzi brillare durante l’anno e la Maturità.

Com’è iniziato questo nuovo anno?

Ogni inizio è ricco di speranza e buona volontà, da parte nostra che cerchiamo di organizzare le attività da subito, ma anche degli studenti che fondamentalmente, ambiscono, dopo l’estate, a ritornare in classe magari per riabbracciare i propri compagni.

Le scuole del crotonese sono alle prese con problemi strutturali. Neanche il Gravina è stato risparmiato?

Le scuole sono abbandonate. Manca addirittura la manutenzione ordinaria. La Provincia non è in grado di soddisfare le legittime richieste dei dirigenti. Non c’è la capacità di rifornire le scuole degli strumenti minimi per garantire un’adeguata attività didattica.

I problemi però non riguardano solo le strutture ma anche l’organizzazione delle lezioni.

Esatto. I ragazzi che frequentano il plesso di San Francesco hanno difficoltà ad essere presenti in aula in orario e hanno necessità di anticipare l’uscita perché quel tratto non è ben collegato. Ecco perché ho scritto all’azienda che si occupa del trasporto Pubblico in città, ma anche, per conoscenza, alla Regione e al Comune. Abbiamo bisogno di navette specifiche per la nostra scuola.

Nonostante le deficienze strutturale il Gravina con tutti i suoi indirizzi mantiene un alto numero di iscritti.

Si, dobbiamo ancora lavorare molto per far conoscere meglio il liceo Economico Sociale che dovrebbe formare gli studenti per aiutarli a leggere la contemporaneità. Si tratta di un indirizzo completo e anche interessante. Ma sono stanca di combattere per chiedere qualcosa che ci spetta – la dirigente si riferisce al nuovo istituto la cui costruzione è ferma da anni -. Noi non siamo messi nelle condizioni, nell’epoca della “Buona Scuola”, di competere con gli altri istituti, e questa è un’ingiustizia. I nostri ragazzi fanno lezione in aule inadeguate, e devo ringraziarli perché nonostante le difficoltà studiano e si adeguano alle circostanze.

Parliamo proprio dei giovani. Qual è il suo approccio con le nuove generazioni?

Partiamo dal presupposto che noi dirigenti dovremmo avere più tempo da dedicare alla didattica. Purtroppo però siamo spesso costretti a trascorrere giornate intere dietro le carte. Il senso della scuola sono i ragazzi e non la burocrazia. Cerco comunque di capire le loro esigenze. La scuola però ha bisogno anche dell’aiuto e della partecipazione dei genitori. I ragazzi hanno bisogno di riferimenti più significativi, devono sentirsi dire anche qualche “no”, se necessario.

Cosa offre la città di Crotone agli adulti del domani?

Direi poco, solo qualche punto di “chiacchiere”. Bisognerebbe realizzare strutture in cui impegnare i giovani, spazi adatti a loro.

Veronica Romano




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