Il Sud si svuota, la Calabria guida la fuga degli under 35: le proposte della Uil Calabria

Nota di Mariaelena Senese, segretario generale della Uil Calabria

A cura di Redazione
22 settembre 2025 21:15
Il Sud si svuota, la Calabria guida la fuga degli under 35: le proposte della Uil Calabria  -
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Riceviamo e pubblichiamo - “La Calabria continua a perdere i suoi giovani a un ritmo allarmante. Secondo le ultime elaborazioni basate su dati ISTAT negli ultimi vent’anni la regione ha perso circa 162.000 giovani tra i 18 e i 34 anni, pari a un calo del 32,4% in questa fascia cruciale per lo sviluppo economico e sociale. Un trend che, se non invertito, rischia di compromettere in modo irreversibile il futuro demografico e produttivo del territorio”. Lo afferma Mariaelena Senese, segretario generale della Uil Calabria, che aggiunge:

“Dietro tutti questi numeri ci sono storie di ragazzi e ragazze che fanno le valigie per costruire un progetto di vita lontano dalla propria terra. Per la Uil la vera sfida, oggi, è non solo far rientrare i giovani che sono andati via, ma fermare questa continua emorragia. Da tempo la Uil propone l’istituzione di un Fondo Regionale dedicato, con l’obiettivo di creare le condizioni per un rientro stabile e duraturo, attraverso un pacchetto integrato di misure economiche, fiscali e sociali”.

“Proposte concrete -aggiunge Senese - che possono contribuire ad arginare un fenomeno che oggi è strutturale, partendo dalle potenzialità di questa terra che, se opportunamente valorizzate, possono contribuire a creare sviluppo e occupazione stabile.

Tra gli interventi previsti:

1)Voucher “Torno in Calabria”: fino a 30.000 euro per chi rientra per lavorare, avviare un’attività o una start-up.

2) Aiuti per l’affitto con opzione di acquisto affinché i giovani possano vivere in abitazioni a prezzo protetto, che potranno eventualmente acquistare successivamente. Il denaro versato come canone sarà conteggiato come anticipo sull’acquisto futuro.

3) Fondo “Start-Up Rientro”: contributi a fondo perduto fino al 70% per imprese innovative fondate da calabresi tornati dall’estero o da altre regioni.

4) Borse di ricerca “Ricerca a Sud”: incentivi per ricercatori che rientrano a lavorare in atenei, enti pubblici o privati calabresi.

5) Credito d’imposta per le imprese: sgravi fiscali per chi assume professionisti rientrati.

6) Piano “Calabria Smart Work”: creazione di hub digitali e spazi di co-working nelle aree interne per attrarre lavoratori da remoto.

7) Portale “Talenti di Ritorno”: un database regionale per facilitare il matching tra domanda e offerta e sostenere chi vuole tornare.

Non sono proposte astratte, ma realizzabili utilizzando le risorse europee.

Sebbene il Programma Regionale Calabria FESR-FSE+ 2021-2027 non preveda esplicitamente il finanziamento diretto per l’acquisto della prima casa, la misura potrà essere strategicamente integrata nell’ambito dell’Obiettivo di Policy OP4 – “Una Calabria più sociale e inclusiva”, e in particolare attraverso l’Obiettivo Specifico 4.3.1, che dispone di oltre 56 milioni di euro destinati a interventi abitativi e di housing sociale.

La nostra proposta non si limita ad incentivare il rientro, ma ha un obiettivo ancora più ambizioso: trasformare il ritorno in permanenza produttiva, legata ad un nuovo modello di sviluppo che valorizzi le risorse locali, puntando su settori strategici come

l’agroindustria, l’energia rinnovabile, il turismo sostenibile, la blue economy, la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, l'healthcare. Non un libro dei sogni, ma una visione pienamente coerente con l’Obiettivo di Policy OP1 – “Una Calabria più competitiva e intelligente”, in particolare con l’Azione 1.1.2, che promuove:

La creazione e il consolidamento di start-up innovative, spin-off universitari e PMI ad alto contenuto tecnologico;

Programmi integrati di formazione, orientamento, tutoraggio e incentivazione;

Investimenti iniziali e di espansione e la realizzazione di hub e acceleratori d’impresa.

A queste misure si aggiungono le opportunità offerte dal Piano Regionale nell’ambito dell’OP4, tra cui:

L’Azione 4.a.1 (oltre 31 milioni di euro) per il miglioramento dell’accesso al lavoro e la promozione dell’occupazione giovanile;

L’Azione 4.a.2 (quasi 11 milioni di euro) per il lavoro autonomo e lo sviluppo dell’economia sociale.

Il progetto prevede lo sviluppo di percorsi formativi avanzati, in collaborazione con università, centri di ricerca e imprese locali, per formare professionisti altamente qualificati, capaci di guidare la transizione ecologica e digitale e attrarre nuovi investimenti.

Non si può parlare di sviluppo e rilancio del territorio se non c’è un deciso investimento nel capitale umano.

“Ritorno dei Cervelli” non è solo un piano tecnico, ma è la volontà concreta di trasformare una terra di partenze in un laboratorio di innovazione e crescita sostenibile.

I giovani non sono solo il futuro: sono il presente che dobbiamo sostenere. L’impegno di tutti deve essere quello di dare una casa, un lavoro, un progetto di vita a chi vuole tornare.

I fondi europei disponibili – FSE+, FESR e FSC, oltre a risorse PNRR ancora attivabili – rappresentano un’opportunità concreta per attuare questo piano.

Non si tratta di assistenzialismo, ma di un investimento sul futuro. Altre regioni e Paesi europei ci dimostrano che riportare a casa i talenti è possibile, se c’è una visione chiara e il coraggio di agire. Ma alla fine la vera domanda non è se possiamo farli tornare. La vera domanda è: quanto siamo disposti a cambiare per meritare il loro ritorno?”

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