In Italia tre adulti su quattro dichiarano di sentirsi “bene” o “molto bene”

ROMA (ITALPRESS) & La qualità di vita relativa alla salute può essere sintetizzata da indicatori come la percezione del proprio stato di salute generale e gli Unhealthy Days, ovvero il numero medio di giorni vissuti in cattiva salute fisica e/o psic

11 ottobre 2025 10:46
In Italia tre adulti su quattro dichiarano di sentirsi “bene” o “molto bene” -
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ROMA (ITALPRESS) – La qualità di vita relativa alla salute può essere sintetizzata da indicatori come la percezione del proprio stato di salute generale e gli Unhealthy Days, ovvero il numero medio di giorni vissuti in cattiva salute fisica e/o psicologica o vissuti con limitazioni nella attività abituali. In Italia il 74% degli adulti di 18-69 anni di età da un giudizio positivo della propria salute generale dichiarando di sentirsi “bene” o “molto bene”; una piccola percentuale (meno del 3%) riferisce di sentirsi “male” o “molto male”, mentre la restante parte dichiara di sentirsi “discretamente”. Lo scrive in un focus l‘Istituto Superiore di Sanità.

Inoltre gli intervistati in media dichiarano di aver vissuto quasi 5 giorni in cattive condizioni di salute nel mese precedente l’intervista e in particolare più di 2 giorni per problemi di salute fisica (per malattie o conseguenze di incidenti) e quasi 3 giorni per problemi legati alla sfera psicologica (problemi emotivi, ansia, depressione o stress); poco più di 1 giorno al mese è a causa di questi problemi sono hanno avuto reali limitazioni nel normale svolgimento delle proprie attività. Questi sono i risultati che emergono dalla sorveglianza PASSI dedicata alla popolazione adulta sull’ultimo biennio di raccolta dati 2023-2024.

La qualità della vita in relazione alla salute (Health-Related Quality of Life – HRQL) rappresenta un importante indicatore in sanità pubblica come nella ricerca clinica che consente di valutare lo stato di benessere complessivo degli individui . E’influenzata in modo complesso dalla salute fisica e mentale, dal benessere funzionale e cognitivo, ovvero alla capacità di agire e prendere decisioni in modo autonomo, dal benessere emotivo e sociale, che può spaziare dalla partecipazione alla vita sociale alla qualità delle relazioni interpersonali, dal contesto sociale e culturale in cui si vive al sistema di valori di appartenenza del singolo. Anche le condizioni socioeconomiche, l’ambiente di vita e di lavoro, la sicurezza e l’accesso ai servizi sanitari e più in generale la soddisfazione dei bisogni di welfare (istruzione, lavoro, sanità, infrastrutture) sono tutti aspetti che giocano un ruolo cruciale nella percezione soggettiva del benessere. I dati PASSI mostrano che la salute percepita e gli Unhealthy Days peggiorano fra le persone con patologie croniche (fra le quali solo il 46% ha una percezione positiva del proprio stato di salute generale, e fra le quali salgono a 8 i giorni vissuti nel mese precedente l’intervista in cattive condizioni di salute fisica e/o psicologica) o fra le persone con sintomi depressivi (fra quali solo il 38% giudica positivamente il proprio stato di salute generale) o fra le persone socialmente più svantaggiate per bassa istruzione (7 fra chi ha al più la licenza elementare vs 4 fra i laureati) o per difficoltà economiche (9 fra chi ha molte difficoltà economiche vs 4 fra chi non ne ha). Anche età e genere giocano un ruolo rilevante sulla qualità di vita in relazione alla salute, per cui sia il giudizio sulla propria salute generale che gli Unhealthy days sono peggiori all’avanzare dell’età e fra le donne rispetto agli uomini.

Per quanto riguarda la qualità di vita fra gli ultra65enni i dati da PASSI d’Argento nel biennio 2023-2024 rilevano che il 91% delle persone intervistate giudica positivo o discreto il proprio stato di salute generale: il 45% dichiara di sentirsi “bene” o “molto bene” e il 46% di sentirsi “discretamente”; il restante 9% invece ne dà un giudizio negativo, riferendo che la propria salute “va male” o “molto male”. Dichiarano di aver vissuto mediamente 7 giorni in cattiva salute nel mese precedente l’intervista: 4 giorni per motivi legati problemi di salute fisica, 3 giorni per motivi legati a problemi nella sfera psicologica; quasi 3 giorni sono stati vissuti con reali limitazioni nel normale svolgimento delle attività abituali a causa di questi problemi. Il numero medio di giorni in cattiva salute totale è maggiore fra le persone con un almeno una patologia cronica (9 vs 5 giorni fra chi è libero da patologie croniche), fra le persone con molte difficoltà economiche (14 giorni vs 6 giorni fra chi non ha difficoltà economiche), fra le persone meno istruite (8 fra chi ha al più la licenza elementare vs 6 giorni fra i laureati); è inoltre più alto fra le donne rispetto agli uomini (8 vs 5 giorni) e aumenta con l’età (da 6 giorni fra i 65-74enni a 9 giorni fra gli ultra 85enni).

La natura multidimensionale, dinamica e al contempo soggettiva del concetto di qualità di vita in relazione alla salute rende complesso misurarla. Esistono numerosi strumenti per la sua valutazione, generici o specifici, che hanno I requisiti di riproducibilità e quindi di confrontabilità nel tempo e nello spazio (SF-36, WHOQoL, EuroQoLL5D e altri). Molti di questi strumenti trovano applicazione adeguata nel contesto della ricerca e pratica clinica per valutare l’impatto della malattia o delle terapie sulla qualità di vita dei pazienti e, utilizzati accanto alle valutazioni cliniche, aiutano il personale sanitario a definire in modo appropriato il percorso terapeutico e il tipo di supporto di cui il paziente ha bisogno. Tuttavia, lo stesso insieme di strumenti risulta difficile da utilizzare al di fuori dell’ambito clinico, mentre la valutazione della qualità di vita correlata alla salute nella popolazione generale è altrettanto importante perchè permette di identificare i bisogni di salute insoddisfatti e le disuguaglianze nella salute orientando di conseguenza le politiche di intervento. Per questo motivo, partendo dagli strumenti citati, sono stati sviluppati strumenti più snelli, come il CDC HRQoL-4, utilizzato anche in PASSI e PASSI d’Argento, che indaga la percezione del proprio stato di salute e gli Unhealthy Days (giorni di malessere fisico, mentale e giorni con limitazioni delle attività abituali).

Proposto e validato dal CDC di Atlanta, HRQoL-4 è stato introdotto nel BRFSS nel 1993 e si è dimostrato affidabile per misurare la qualità di vita correlata alla salute nella popolazione generale e nel rilevarne i cambiamenti nel tempo. La qualità di vita misurata attraverso questo strumento riflette molto bene le condizioni di salute fisica e psicologica così come la dimensione sociale correlata alla salute. La qualità di vita relativa alla salute può essere sintetizzata da indicatori come la percezione del proprio stato di salute generale e gli Unhealthy Days, ovvero il numero medio di giorni vissuti in cattiva salute fisica e/o psicologica o vissuti con limitazioni nella attività abituali.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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